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cronaca

Italia terza per numero di tradimenti. La classifica dei Paesi più "infedeli"

Secondo un sito di incontri extra-coniugali, il 18 novembre è il giorno dell’anno con il più alto rischio di essere traditi dal proprio partner. Ma non è finita qui, secondo Durex la propensione a tradire dipende in larga misura dalla nazionalità.
Infografica a cura di www.statista.com


 
E quindi, quali sono i Paesi che tradiscono di più?
Oltre la metà della popolazione thailandese (il 51%) ha ammesso di aver tradito almeno una volta il proprio partner, mentre la percentuale aumenta se si guarda solo alle coppie sposate (il 56% delle persone ammette la propria infedeltà).
Il resto della Top 10 è composta esclusivamente da Paesi europei; e in particolare al terzo posto (“pari merito” con la Germania) troviamo proprio l’Italia con il 45% delle persone che hanno tradito. Quinta posizione per la Francia (43%). Fanalino di coda Gran Bretagna e Finlandia al 36%.
 
@MichelaPiccoli_

Ultimi commenti
  • Raffaele Pisani |

    NON HO MAI TRADITO FRANCESCA -Sono soltanto un vecchio scugnizzo nato settantacinque anni fa in un vicolo di Napoli, e quel vicolo e le strade di Napoli e di Afragola – dove ho vissuto per sette anni – sono state la mia vera scuola e la mia vera famiglia. Le cose che scrivo me le detta il cuore direttamente, questo per confermare che non sono uno scrittore, sono soltanto un appassionato della poesia napoletana.
    Poiché da sempre credo che l’amore, in senso lato, sia l’humus in cui possono germogliare i migliori sentimenti di pace e condivisione, e nello specifico l’amore fra due persone sia capace di diffondere attorno a sé gioia e armonia vorrei condividere con con tutte le buone persone che sanno amare, questo mio “atto d’amore”. Sono parole semplici con le quali ribadisco a mia moglie le emozioni che continuo a provare per lei e quanto le sono grato per tutto ciò che mi ha dato e continua a darmi. Ed è appunto in nome dell’amore che dedico questa “lettera” scritta a Francesca il 14 febbraio c.a. per la ricorrenza della fedstività di San valentino, anche a tutte le coppie dell’universo con un mondo di auguri di ogni bene.
    Cari saluti a tutti,
    Raffaele
    “San Valentino 2016”
    Lettera d’amore e di gratitudine a mia moglie Francesca
    Cara Francesca,
    un’altra lettera oggi ti scrivo, oggi, a settantacinque anni compiuti, per dirti ancora che ti amo e per dichiararti tutta la mia gratitudine. Sì, ti amo come ho iniziato ad amarti da quella “mattina incantata” del 23 maggio 1981 regalatami, finalmente, da un miracolo che non avevo mai smesso di invocare, che si è realizzato con te e che ci ha stretti l’uno all’altra spalancandoci la grande porta dell’amore. Da allora viviamo una favola che continua a regalarci la tenerezza delle sensazioni di quei primi giorni avvolti da qualcosa di magico difficilmente descrivibile a parole, perlomeno con le parole del mio cuore di vecchio scugnizzo nato e cresciuto nei vicoli e nelle strade di Napoli e di Afragola che sono state la mia vera scuola. Ti amo, Francesca, per le lacrime che mi hai asciugato con i tuoi baci e le tue carezze quella sera del 29 giugno dell’81. Ti amo, Francesca, perché mi hai liberato dall’oscurità che avvolgeva e soffocava i miei pensieri, le mie speranze, i miei sogni. Ti amo perché mi hai aiutato a saper meglio discernere i valori veri della vita dalle false conquiste, il canto dell’usignolo dal gracchiare dei corvi, la comprensione dall’intolleranza, l’eleganza dalla volgarità, l’essenziale dal superfluo, l’umiltà dalla presunzione. Ti amo per la serenità, la sicurezza e il calore che mi regali. Ti amo per gli slanci improvvisi di affetto con cui mi sorprendi quando a volte sono assorto e assente, riaccendendo così quella fiammella che reciprocamente non vogliamo che si affievolisca. Ti amo perché finalmente in te ho trovato la mia casa e la mia famiglia. Ti amo per la dolcezza del nostro tenerci per mano; per la semplicità del nostro vivere quotidiano che ci fa apprezzare e godere le piccole gioie. Ti amo, Francesca, perché ancora oggi, a settantacinque anni suonati, mi fai sentire come lo studentello esultante per la conquista della sua prima fidanzatina e che trova ancora assieme a te l’entusiasmo di cantare, a voce spiegata, il nostro appassionato e gioioso inno all’amore. Ti amo per la generosità che ti porta a considerarmi addirittura un poeta quando sai ascoltare per l’ennesima volta, con interesse, quello che il mio cuore riesce ad esternare e fissare sulla carta. Ti amo perché ti vedo ancora ridere alla vecchia barzelletta raccontata agli amici come se l’ascoltassi per la prima volta. Ti amo perché sai guardare con indulgenza alle mie debolezze portandomi – senza far vedere – a considerarle come gradini per crescere. Ti amo, Francesca, per tutto ciò che mi dai, ma ti amo sopra ogni cosa perché mi hai fatto ritrovare il mio cuore bambino che le tristi vicende della vita mi avevano rubato e poi gettato via, quel cuore bambino che era tutta la ricchezza che avevo. Tu lo hai raccolto con delicatezza, lo hai curato e guarito con la purezza dei tuoi sentimenti, lo hai riempito del tuo amore e me lo hai ridato. Ed è stato così che dal 23 maggio del 1981 quel cuore bambino ha riportato nei miei occhi la riscoperta dell’emozione di una meraviglia sempre nuova, quel cuore che è tornato a farmi sognare e volare, assieme a te!
    Il tuo Raffaele
    raffaelepisani41@yahoo.it

  • Raffaele Pisani |

    NON HO MAI TRADITO FRANCESCA -Sono soltanto un vecchio scugnizzo nato settantacinque anni fa in un vicolo di Napoli, e quel vicolo e le strade di Napoli e di Afragola – dove ho vissuto per sette anni – sono state la mia vera scuola e la mia vera famiglia. Le cose che scrivo me le detta il cuore direttamente, questo per confermare che non sono uno scrittore, sono soltanto un appassionato della poesia napoletana.
    Poiché da sempre credo che l’amore, in senso lato, sia l’humus in cui possono germogliare i migliori sentimenti di pace e condivisione, e nello specifico l’amore fra due persone sia capace di diffondere attorno a sé gioia e armonia vorrei condividere con con tutte le buone persone che sanno amare, questo mio “atto d’amore”. Sono parole semplici con le quali ribadisco a mia moglie le emozioni che continuo a provare per lei e quanto le sono grato per tutto ciò che mi ha dato e continua a darmi. Ed è appunto in nome dell’amore che dedico questa “lettera” scritta a Francesca il 14 febbraio c.a. per la ricorrenza della fedstività di San valentino, anche a tutte le coppie dell’universo con un mondo di auguri di ogni bene.
    Cari saluti a tutti,
    Raffaele
    “San Valentino 2016”
    Lettera d’amore e di gratitudine a mia moglie Francesca
    Cara Francesca,
    un’altra lettera oggi ti scrivo, oggi, a settantacinque anni compiuti, per dirti ancora che ti amo e per dichiararti tutta la mia gratitudine. Sì, ti amo come ho iniziato ad amarti da quella “mattina incantata” del 23 maggio 1981 regalatami, finalmente, da un miracolo che non avevo mai smesso di invocare, che si è realizzato con te e che ci ha stretti l’uno all’altra spalancandoci la grande porta dell’amore. Da allora viviamo una favola che continua a regalarci la tenerezza delle sensazioni di quei primi giorni avvolti da qualcosa di magico difficilmente descrivibile a parole, perlomeno con le parole del mio cuore di vecchio scugnizzo nato e cresciuto nei vicoli e nelle strade di Napoli e di Afragola che sono state la mia vera scuola. Ti amo, Francesca, per le lacrime che mi hai asciugato con i tuoi baci e le tue carezze quella sera del 29 giugno dell’81. Ti amo, Francesca, perché mi hai liberato dall’oscurità che avvolgeva e soffocava i miei pensieri, le mie speranze, i miei sogni. Ti amo perché mi hai aiutato a saper meglio discernere i valori veri della vita dalle false conquiste, il canto dell’usignolo dal gracchiare dei corvi, la comprensione dall’intolleranza, l’eleganza dalla volgarità, l’essenziale dal superfluo, l’umiltà dalla presunzione. Ti amo per la serenità, la sicurezza e il calore che mi regali. Ti amo per gli slanci improvvisi di affetto con cui mi sorprendi quando a volte sono assorto e assente, riaccendendo così quella fiammella che reciprocamente non vogliamo che si affievolisca. Ti amo perché finalmente in te ho trovato la mia casa e la mia famiglia. Ti amo per la dolcezza del nostro tenerci per mano; per la semplicità del nostro vivere quotidiano che ci fa apprezzare e godere le piccole gioie. Ti amo, Francesca, perché ancora oggi, a settantacinque anni suonati, mi fai sentire come lo studentello esultante per la conquista della sua prima fidanzatina e che trova ancora assieme a te l’entusiasmo di cantare, a voce spiegata, il nostro appassionato e gioioso inno all’amore. Ti amo per la generosità che ti porta a considerarmi addirittura un poeta quando sai ascoltare per l’ennesima volta, con interesse, quello che il mio cuore riesce ad esternare e fissare sulla carta. Ti amo perché ti vedo ancora ridere alla vecchia barzelletta raccontata agli amici come se l’ascoltassi per la prima volta. Ti amo perché sai guardare con indulgenza alle mie debolezze portandomi – senza far vedere – a considerarle come gradini per crescere. Ti amo, Francesca, per tutto ciò che mi dai, ma ti amo sopra ogni cosa perché mi hai fatto ritrovare il mio cuore bambino che le tristi vicende della vita mi avevano rubato e poi gettato via, quel cuore bambino che era tutta la ricchezza che avevo. Tu lo hai raccolto con delicatezza, lo hai curato e guarito con la purezza dei tuoi sentimenti, lo hai riempito del tuo amore e me lo hai ridato. Ed è stato così che dal 23 maggio del 1981 quel cuore bambino ha riportato nei miei occhi la riscoperta dell’emozione di una meraviglia sempre nuova, quel cuore che è tornato a farmi sognare e volare, assieme a te!
    Il tuo Raffaele
    raffaelepisani41@yahoo.it

  • gaetano maruca |

    non ho un sito web per ora…..conto di averlo…

  • gaetano maruca |

    non ho un sito web per ora…..conto di averlo…

  • Gianni Polimeni |

    Alle tedesche, notoriamente, piacciono gli italiani. Io azzardo che il 45% di tedeschi che tradiscono siano quasi tutte donne. E lo fanno con il 45% degli italiani, quasi tutti uomini. Che gusto fare cornuti i crucchi….

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