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cronaca

Italia, il sistema produttivo colpito dal terremoto


Non sarà facile per le numerose imprese sparse sul territorio colpito dal terremoto rimettersi in piedi dopo la terza scossa in tre mesi. Per loro il governo ha previsto il 10% di finanziamento a fondo perduto, ma la zona si presenta ora come una regione depressa, di area interna e a rischio spopolamento. Per questo molti imprenditori iniziano a pensare di dire addio alla propria terra.
Sono 5 le province principalmente colpite dal sisma e spiccano tutte, nell’economia italiana, per un settore di specializzazione industriale: Ancona per gli elettrodomestici e la cantieristica navale, la farmaceutica ad Ascoli Piceno, il calzaturiero di Fermo e Macerata, infine Perugia con meccanica e moda.
Le prime per numero di occupati, con oltre 200mila lavoratori sono i due capoluoghi di regione, Ancona (201.493 lavoratori) e Perugia con 272.105. Ad Ascoli Piceno il record di incidenza dell’export sul Pil provinciale, circa il 72%.
E se il sisma del 24 agosto non aveva spaventato il turismo – si prospettava infatti una stagione da favola con alberghi strapieni e rischio overbooking per settembre e ottobre – la scossa del 30 ottobre ha fatto scappare anche gli stranieri, che sono oltre il 15% del totale dei turisti delle province colpite.

Articolo del Sole 24 Ore del 3 novembre 2016