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finanza

La produzione di petrolio saudita, Riad corre da sola


L’Opec potrebbe anche aver perso la sua centralità nel mondo del petrolio. Di certo non l’ha persa l’Arabia Saudita, che come un navigato banchiere centrale sembra aver addirittura affinato l’arte di indirizzare il mercato con le parole prima ancora che con i fatti. La settimana scorsa aveva riacceso il rally del greggio con messaggi espliciti: le dichiarazioni del ministro Khalid Al Falih, secondo cui Riad è oggi disponibile a «discutere ogni possibile azione» per stabilizzare il prezzo del barile. Ieri è arrivato un nuovo messaggio, molto più opaco, sottile e trasversale, diretto non tanto al pubblico degli investitori quanto ai “colleghi” dell’Opec e più in generale ai produttori concorrenti.
Attraverso indiscrezioni raccolte dalla Reuters tra «fonti industriali» si è saputo che Riad potrebbe aumentare ulteriormente la produzione petrolifera, oltre il record storico di 10,7 milioni di barili al giorno raggiunto in luglio, per spingersi fino a 10,8-10,9 mbg: un livello che le consentirebbe di spodestare la Russia, che oggi detiene il primato mondiale con 10,85 mbg.

Articolo pubblicato sul Sole 24 Ore del 18 agosto 2016 a pagina 4