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economia

Brexit, euro, dollaro e yen: l'andamento dal 2008 ad oggi


Dal 23 giugno 2016 è cambiato tutto. Con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, infatti, occorre rivedere le previsioni sulle prospettive di cambio, sia per quanto riguarda la sterlina che l’euro.
Grazie al grafico è possibile monitorare l’andamento delle valute, dal primo gennaio 2008 e, posto pari a cento il cambio tra euro/sterlina, euro/dollaro e euro/yen, è possibile individuare il rapporto tra di esse.
In caso di valori superiori a cento, è l’euro che si rafforza sulle altre valute; in caso contrario, invece, si indebolisce.
È così che possiamo constatare che, dal 23 giugno in avanti, è stato proprio l’euro a rafforzarsi sulla sterlina, mentre risulta indebolito sul dollaro e sullo yen giapponese.
In questi giorni la valuta britannica è scesa ai minimi storici, con un calo a 1,3154 dollari, il nuovo minimo dal 1985.
Si ipotizza che la sterlina possa continuare a scendere fino a 1,15 dollari entro fine 2016, mentre è calata sotto a 1,20 sull’euro (con un minimo a 1,1969 da oltre due anni). Il rapporto euro/dollaro, invece, entro fine anno, sarà a quota 1,05 (contro il recente 1,8), con un rialzo a 1,10 per fine 2017 (ma inferiore all’1,15 ipotizzato prima di Brexit). Lo yen, invece, rimarrà forte sul dollaro Usa e, a fine anno, sarà a quota 105.
È previsto a 1,30 il rapporto sterlina/dollaro, entro fine anno, contro l’1,59 ipotizzato in caso di vittoria di «remain».

Tratto da Il Sole 24 ORE del 28/06/2016, pagina 14