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Tassazione, il fisco cambia per 150mila partite Iva

Mettiamoci nei panni di un giovane professionista che sta per aprire la partita Iva per avviare una nuova attività. In alternativa alla tassazione ordinaria, fino alla fine di quest’anno può scegliere tra due regimi fiscali diversi, quello dei minimi con imposta sostitutiva al 5%, e quello forfettario con l’aliquota al 15 per cento. Se però decidesse di aspettare fino a gennaio, potrebbe sfruttare le modifiche al regime forfettario previste dal Ddl di stabilità per il 2016 che il Parlamento approverà nelle prossime settimane. Modifiche, che nel suo caso di professionista, avrebbero due punti forti: l’innalzamento da 15 a 30mila euro della soglia dei ricavi per poter entrare (e restare) nel regime agevolato; e la tassazione ridotta quinquennale per le start up.

Dal 2013 ad oggi le aperture di partite Iva sono calate, passando dalle 86.779 (registrate a gennaio 2013) alle 16.265 di agosto 2015. Anche i contribuenti che hanno optato per il regime agevolato sono diminuiti (da 25.874 a 5.265), e hanno dimostrato una netta preferenza per il regime dei minimi al 5% rispetto al regime forfettario. Con il Ddl di stabilità, tuttavia, le cose potrebbero cambiare, visto che i limiti di ricavi/compensi nel regime forfettario sono stati aumentati, rendendolo nuovamente appetibile per i liberi professionisti.

Tratto da Il Sole 24 ORE del 26/10/2016, pagina 3