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cronaca

I dati dell’app Immuni sono disponibili in formato aperto ma si fermano al dettaglio regionale

Dal 31 ottobre è possibile trovare e scaricare i numeri dell’app Immuni su Github. Sogei la società controlla dal Ministero dell’economia che ha ereditato da Bending Spoons lo sviluppo e la manutenzione dell’app per il tracciamento di contatti ha pubblicato in questa dasboard i dati che animano la pagina del sito di Immuni dedicate ai numeri. Purtroppo non ci trovate molto di più. I dati restano a livello regionale non si va più in profondità. E ci trovate l’andamento dei download per sistema operativo mobile (iOS o Android), il numero di download dell’app, le notifiche per regione su base settimanale e gli utenti positivi sempre su base settimanale e sempre per regione. E le percentuale di download su numero di abitanti. Stop. 

Cosa avremmo voluto. Sarebbe stato bello e utile sapere cosa succede almeno a livello provinciale anche per avere una idea più chiara delle zone dove si stanno sviluppando i focolai. Vista la natura del virus è vero che le decisioni politiche sono prese a livello regionale anche per l’organizzazione che abbiamo della sanità ma riuscire a distinguere i territori permetterebbe per esempio di individuare per tempo le aree più pericolose e decidere di istituire delle zone rosse senza bloccare intere regioni. Manca anche il dato sugli utenti che usano l’app e non l’hanno cancellata. Wired ha attivato un Foia a inizio settembre con il Ministero della Sanità per avere questi numeri. Tenendo conto che Apple non condivide con il Governo il numero di download la stima è di 7,5 milioni di utenti immuni, su 9,5 mln download.

Perché non funzione Immuni. A parte il bug su iPhone che è stato risolto dopo la segnalazione su 24+ la vulnerabilità come è scritto bene qui è nel sistema di caricamento dei dati. Quando un paziente viene trovato positivo, il medico dovrebbe collegarsi con il software della tessera sanitaria, ottenere un codice e darlo al paziente che a sua volta dovrebbe caricarlo su Immuni. Nello specifico comunica all’operatore sanitario un “Codice alfanumerico usa e getta” (come il codice dei token bancari.  L’operatore sanitario carica a sistema questo codice e comunica al paziente di procedere con il tasto “Verifica“.  Il paziente carica i codici salvati sul suo smartphone di tutte le persone incrociate negli ultimi 14gg a sistema tramite il tasto “Carica dati” raffigurato nell’immagine al 2° Step

Insomma, occorrono due gesti, quello del medico e quello del paziente. Probabilmente qualcuno non fa quello che dovrebbe.

Nel decreto Ristori, invece, di recente approvato, ha istituito presso il ministero della Salute, un call center nazionale di risposta telefonica alle persone risultate positive al virus o che hanno avuto contatti stretti o casuali con soggetti risultati positivi, con il compito di svolgere attività di contact tracing e sorveglianza sanitaria e di informazione e accompagnamento verso i servizi di prevenzione e assistenza delle aziende sanitarie locali

Infine, per riassumere quello che sappiamo ecco i tre numeri che comunica Immuni.

9.513.635 

I download dell’app al 30 ottobre.

2.192

Gli utenti risultati positivi al virus che hanno condiviso le loro chiavi con l’app

58.519

Notifiche di possibile esposizione al rischio generate dall’applicazione. La rilevazione in questo caso è parziale poiché come si legge sul sito vengono rilevate tutte le notifiche per i dispositivi iOS e solamente un terzo di quelle inviate da Android che hanno a disposizione la tecnologia necessaria per rilevarle in modo sicuro.