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tecnologia

Cresce il mercato ma calano i download. Lo stato dell’arte degli ebook in Italia

Negli ultimi cinque anni il mercato degli ebook ha fatto registrare una costante crescita, arrivando ad un valore di oltre 51 milioni di euro. E se è vero che aumenta la percentuale dei lettori che, oltre alla carta, sceglie il supporto digitale, il numero di download delle opere in formato elettronico sta invece paradossalmente calando.

Sono questi i dati contenuti nell’edizione 2016 del Rapporto sullo stato dell’editoria, realizzato dall’ufficio studi dell’Associazione italiana editori e pubblicato nei giorni scorsi. Un mercato, quello dei libri in formato elettronico, che in Italia nasce sostanzialmente nel 2010. E che da allora ha vissuto una costante crescita, rappresentata in questa infografica:

Le curve mostrano quello che il rapporto definisce come «lo sforzo per la creazione di un catalogo». Che nel 2015 ha raggiunto le 227mila unità: tanti i titoli in formato elettronico disponibili per i lettori italiani. Nello stesso anno il mercato degli ebook ha visto la pubblicazione di oltre 56mila nuovi titoli, dato in crescita del 25,5% rispetto all’annualità precedente. Una crescita percentuale analoga a quella vista in termini di mercato, con un giro d’affari che ha superato i 51 milioni di euro. A favorire questo sviluppo ha contribuito certamente anche un aspetto economico: il prezzo di copertina degli ebook è infatti inferiore a quello dei libri cartacei, anche se pubblicati in edizione tascabile.

Mentre negli ultimi cinque anni il prezzo medio dei tascabili è rimasto sostanzialmente costante, attestandosi sui 10,39 euro nel 2015, sia quello dei cartacei che degli ebook è calato. In media, però, il prezzo di un file .epub, o qualunque altro formato di libro elettronico, è pari ad un terzo di quello dell’oggetto fisico libro. Quest’ultimo nel 2015 aveva un prezzo medio di 18,41 euro contro i 6,65 dell’ebook. Il 59,2% dei quali si concentra nella fascia di costo compresa tra 1 e 7 euro.

Prezzo minore legato al fatto che il formato elettronico non ha né costi di stampa, né di distribuzione. Circostanze che, sul piano strettamente economico, lo favoriscono rispetto al “concorrente” cartaceo. Mentre, dal punto di vista editoriale, danno agli autori la possibilità di essere editori di sé stessi. Sì, perché circa la metà degli ebook pubblicati nel 2015, si tratta di poco meno di 25mila titoli, è stato messo sul mercato in self-publishing. Ovvero senza l’intermediazione di una casa editrice, ma direttamente dall’autore. Una formula, si legge nel rapporto, «innovativa» e capace di «allargare l’orizzonte del mercato editoriale». Per quanto «ancora non sostitutiva rispetto a meccanismi più tradizionali di selezione e intermediazione». I dati dicono però che chi non riesce a trovare un editore per il proprio romanzo, lo pubblica da sé: 13 dei 25mila titoli in self-publishing sono infatti opere di narrativa.

Fin qui l’offerta. Alla crescita della quale, però, fa paradossalmente da contraltare una riduzione della domanda. Dal 2013 al 2015, infatti, si è registrato un calo dei download di ebook, passati da oltre 5,2 milioni a poco meno di 4,7 milioni. La ragione? Secondo l’ufficio studi Aie è legata al fatto che il mercato della lettura digitale ha raggiunto una prima fase di maturità, sulla quale ha poi iniziato ad agire la crisi economica.

Senza dimenticare il fatto che, alle condizioni attuali, la spesa per l’acquisto di un e-reader o di un tablet «diventa ammortizzabile solo per chi legge almeno otto libri all’anno». E, sempre secondo il rapporto, appena 6,9 milioni di italiani superano i sette volumi letti ogni dodici mesi. Cala insomma il numero complessivo di libri elettronici “scaricati”, ma dall’altra parte aumenta la quota di persone che si apre a questa nuova forma di lettura.

Se nel 2014 il 31% degli italiani dichiarava di leggere ebook, sia in forma minoritaria rispetto alla carta che maggioritaria, se non addirittura in forma esclusiva, l’anno successiva questa quota è salita al 39%. La percentuale di chi pratica solamente la lettura elettronica è salita dall’1 al 2%. Ancora residuale, dunque, ma comunque in crescita. Tendenza destinata a continuare, visto che la scelta della lettura elettronica è più diffusa tra i millennials:

Nel 2015 il 20% delle persone che hanno tra i 18 e i 19 anni ha letto almeno un ebook, nella fascia tra i 20 ed i 24 si scende al 19%, in quella dai 16 ai 17 al 17,5%. Un dato che lascia immaginare una sempre maggiore diffusione dei libri in formato elettronico. E, di conseguenza, anche un probabile incremento della produzione e dei valori di mercato.

Ultimi commenti
  • Francesco Labarile |

    Il DRM non è un problema. Io ho cambiato in pochi anni tre o quattro tablet ed ho sempre conservato gli ebook acquistati senza problemi.

  • VIRGINIA |

    Io leggo prevalentemente ebook, molto più comodo. Alcuni editori presentano l’ebok ad un prezzo poco competitivo al cartaceo. Il libro cartaceo invece, ha il vantaggio di poter essere rivenduto. E’ quello che ho fatto con alcuni libri che non intendevo conservare. Questo vale sopratutto per libri nuovi molto pubblicizzati per ex IL Labirinto di Donato Carrisi, acquistato usato in ottime condizioni e rivenduto dopo averlo letto. La stessa cosa non vale invece per libri colti o gialli o thriller di anni addietro.

  • Ari |

    Ebook ad un terzo del prezzo?? Le ultime uscite Trovo ebook a 10 euro e la carta a 15. Per libri più datati spesso la carta, comprensiva di trasporto a casa, mi costa meno del digitale!
    Drm altro problema. Che non si possa prestare un libro digitale senza crackarlo e violando quindi la legge ha dellassurdo…

  • Giovanni |

    Sono, quello che si potrebbe definire, un lettore seriale. Ho sempre letto molto, sin da bambino e considero la lettura il modo migliore per trascorrere il tempo libero. Ma vengo al dunque. Il pubblicato in Italia è enorme… forse anche troppo e sempre più spesso, putroppo, di scarsa qualità. I lettori come me fanno fatica a cernere il grano dal loglio e spesso si rimane delusi. Veniamo agli E-book di cui sono stato uno dei primi fruitori in Italia circa venti anni fa con l’ottimo formato .lit della Microsoft diffuso in Italia sopratutto dalla Mondadori, ma e qua arriviamo a quello che è uno dei problemi dell’editoria elettronica: i DRM. Io avrei perso a seguito dell’abbandono di quel formato tutte le opere che avevo acquistato se un amico non mi avesse aiutato a craccare il sistema dei DRM. E ttutt’ora anche con i nuovi formati il rischio di perdere i DRM sugli ebook acquistati, a causa di ripetuti crash del sistema operativo o di guasti del reader sono possibili. Insomma chi compra un libro cartaceo sa che quella copia è e sarà sempre sua mentre chi compra un libro elettronico non può esserne sicuro. E’ per questo che io spesso acquisto un Ebook e se leggendolo mi accorgo che vale la pena assicurami di averlo per sempre a disposizione nella mia biblioteca compro anche la copia cartacea. Ciò porta ad una logica conseguenza: gli E-Book vanno bene per opere dal mediocre al “così così” mentre le grandi opere hanno il loro mezzo più consono nella carta. A meno che il sistema dei DRM non venga modernizzato continuerà ad essere così.

  • Corrado S. Magro |

    Un buon articolo. Pienamente d’accordo con il dr. Cascone. Per dare notorietà e impulso a chi scrive bene e ha difficoltà a pubblicare, ho aperto un sito editoriale digitale ( regolamento in riadattamento). Agli autori che hanno compiuto il 26esimo anno di età, chiederò solo il costo dell’ISBN e pubblicherò gratis le giovani penne tra 18 e 25 anni

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