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tecnologia

Insurtech, Iot e Blockchain: per le startup investimenti a quota 1,7 miliardi

Gli analisti lo definiscono, da tempo, un settore dalle elevatissime potenzialità di sviluppo. E i numeri, ma non solo quelli, confermano questa tendenza. Gli investimenti nelle startup tecnologiche attive nel mondo dell’insurance hanno sfiorato l’anno passato, come confermano i dati elaborati da CB Insights, quota 1,7 miliardi di dollari, per effetto delle oltre 170 operazioni di finanziamento concluse. La crescita rispetto al 2015 è sostanziale, del 42% per la precisione, e non passa inosservato il fatto che due terzi dei deal si sia perfezionato a livello early-stage: l’incremento anno su anno del valore di funding è stato del 56%, per complessivi 508 milioni di dollari. Il 59% delle operazioni chiuse negli ultimi dodici mesi, dicono inoltre i dati di Cb Insights, ha interessato startup con sede legale negli Stati Uniti mentre si ferma al 5% il contributo di Germania, Regno Unito e Cina. Il fenomeno è comunque globale, spazia dall’Australia agli Emirati Arabi Uniti, passando per la Svizzera e l’India, e fra i protagonisti dei round seed o Series A del 2016 spiccano i nomi di realtà come Hippo Analytics, CoverWallet, Embroker, Ladder Life e Root Insurance. Se da una parte i venture capital e gli investitori istituzionali stanno aumentando la portata della scommessa sulle insurtech, ad alimentare il fenomeno stanno contribuendo in maniera sempre più sistemica le grandi firme del mercato assicurativo. La sfida, per tutte, è quella di automatizzare il processo relativo alle sottoscrizioni, a oggi ancora molto limitato, sfruttando avanzati algoritmi di valutazione e strumenti di machine learning che diventano ogni giorno più affidabili ai fini dell’analisi del rischio. A gennaio si sono registrati, per esempio, gli annunci di Axa Strategic Ventures, il fondo di investimento del gruppo Axa, che al fianco di Invitalia Ventures Sgr ha portano a termine il primo round d’investimento da 750 mila euro nella startup veneta Floome, e soprattutto di Helvetia Assicurazioni. Il gruppo svizzero, attivo anche in Italia e forte di un portafoglio complessivo di oltre 4,7 milioni di clienti (con un fatturato 2015 di 8,2 miliardi di franchi), ha lanciato a inizio anno il proprio Venture Fund per investire in startup. E in quelle dell’insurtech in modo particolare. L’obiettivo è quello di portare all’interno della compagnia competenze, soluzioni e tecnologie che possano contribuire alla trasformazione in chiave digitale dei principali campi d’attività (e relativi modelli di business) di Helvetia. Il piano strategico prevede, nel corso dei prossimi anni, investimenti per circa 55 milioni di franchi svizzeri (poco più di 50 milioni di euro) in 25 giovani imprese e per raggiungere l’obiettivo verrà creata una società ad hoc in Lussemburgo.
Uwe Bartsch, responsabile della neonata divisione Digital Ventures di Helvetia, ha confermato al Sole24ore come il lancio del fondo sia strettamente collegato al varo, datato inizio 2016, della nuova strategia 20.20 del gruppo, finalizzata a rendere l’azienda più agile e maggiormente orientata a sfruttare meglio le opportunità offerte dalla digitalizzazione. «Sino a oggi – spiega Bartsch – Helvetia non aveva investito in startup nella forma prevista dal Venture Fund, pur avendo già all’attivo diverse collaborazioni in questo campo. Gran parte degli investimenti sarà destinato ai Paesi nei quali il Gruppo opera, e quindi Svizzera e Germania, Francia, Italia, Austria e Spagna. In tutti i mercati perseguiremo il medesimo obiettivo, e cioè l’innovazione di modelli di business tramite il corporate venturing».
startup@ilsole24ore.com