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n cinque punti, tutto quello che c’è da sapere su Nano Banana Pro

Google ha annunciato Nano Banana Pro, un nuovo modello di generazione e modifica di immagini basato su Gemini 3 Pro, pensato per passare dalla creatività casalinga a flussi di lavoro professionali e aziendali. L’idea è offrire immagini di qualità “studio”, con testo, localizzazione, più controllo creativo e supporto multi-lingua e multi-scena. In cinque punti quello che c’è da sapere.

Qualità e controllo creativo potenziati

Nano Banana Pro consente di generare immagini fino a 4K/2K (o comunque risoluzioni elevate) con un controllo molto maggiore: angolazione della camera, luce, stile, composizione, ecc. In più: puoi caricare fino a 6 immagini di riferimento per mantenere coerenza visiva (ad esempio per campagne di branding).

Testo dentro le immagini + localizzazione

Una delle novità più enfatizzate: Nano Banana Pro migliora drasticamente la resa del testo incorporato nell’immagine (es. poster, mock-up, infografiche) con caratteri, formattazione, multilingua, traduzioni e localizzazione. Questo è utile soprattutto per contesti aziendali, marketing, globalizzazione.

Migliore “knowledge-grounding” e utilizzo del contesto reale

Il modello è in grado di utilizzare conoscenza del mondo reale (grazie al collegamento a Google Search) per generare diagrammi, infografiche, mappe o scene che richiedono accuratezza nei contenuti (non solo estetica). Ad esempio creare un’infografica che mostra “come fare il chaì all’elaichi” o indicare dati reali in un grafico.

Accessibilità e integrazione nei prodotti Google e partner

Nano Banana Pro è accessibile tramite l’app Gemini (selezionando il modello “Thinking”). Inoltre viene integrato in: Google Slides (“Beautify this slide”), Google Vids, NotebookLM, nonché nella piattaforma enterprise Vertex AI. Anche partner creativi come Adobe Firefly/Photoshop hanno integrato Nano Banana Pro.

Limiti e considerazioni etiche

Proviamo a riassumere: quali sono gli ambiti d’uso? Editing d’immagine, generazione di asset visivi per campagne, prototipi, infografiche aziendali, localizzazione, design grafico professionale. Quali sono i limit? Come tutti i modelli generativi, non è perfetto: ad esempio può commettere errori nel riconoscimento dettagliato o nella coerenza assoluta, specialmente in contesti molto complessi. (Un test ha mostrato che “un cucchiaio” può essere etichettato erroneamente come “foglie d’autunno”). Ci sono poi questioni riguardanti filtri di sicurezza, uso improprio, disinformazione. Un articolo critica la facilità con cui è possibile generare immagini controverse o fuorvianti.

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