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economia

Dieci cose da sapere sull’inquinamento dell’aria in Italia e in Europa

Le fonti di questa breve guida sono il Consiglio europeo e l’Agenzia europea dell’ambiente. Partiamo da qui. Esistono diversi inquinanti, ma ci concentreremo sui più pericolosi che sono il particolato e i biossidi di azoto. Le città sono classificate dalla più pulita alla più inquinata, sulla base dei livelli medi di particolato fine, o PM 2,5 , negli ultimi due anni solari.

Cosa è il particolato fine PM2.5? 

Il particolato fine è composto da varie particelle come polvere, polline e sottoprodotti della combustione. E’ l’inquinante atmosferico con il maggiore impatto sulla salute in termini di morte prematura e malattie.  Come particolato viene rilevato il PM10 e il PM2.5. Il 2.5 è quello inferiore ai 2,5 micrometri di diametro: sono le particelle più pericolose perché riescono a penetrare più facilmente nell’apparato respiratorio

 

 

Quali sono i livelli di pericolo in Europa?  Secondo le direttive dell’Ue, le concentrazioni di PM10 superiori a 50 μg/m³ sono considerate pericolose e questa soglia non dovrebbe essere superata per nessun luogo per un numero specifico di giorni all’anno, generalmente fissato a 35 giorni. Per il Pm 2.5  il valore limite annuale è di 25 µg/m³. 

Cosa sta facendo l’Europa per l’inquinamento? Nel 2021 la Commissione europea ha annunciato l’obiettivo “inquinamento zero” per l’Ue, vale a dire ridurre entro il 2050 l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo a livelli non dannosi per le persone e l’ambiente. L’obiettivo fa parte dell’iniziativa del Green Deal europeo. Nell’ottobre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di aggiornamento e fusione delle direttive vigenti sulla qualità dell’aria ambiente (2004/107/CE e 2008/50/CE). L’obiettivo principale della revisione è:

  • fissare per il 2030 valori limite e valori obiettivo vincolanti più severi per tutti gli inquinanti
  • definire disposizioni in materia di qualità dell’aria per aiutare l’UE a realizzare il suo obiettivo di azzerare l’inquinamento entro il 2050

Quale è invece l’orientamento dell’Organizzazione mondiale della sanità?  Nel 2021, l’Oms ha inasprito le linee guida sull’aria.. Qui spieghiamo perché nel 2021 l’Oms ha inasprito le linee guida sull’aria.  Per il particolato 2.5 l’attuale limite è 25 microgrammi al metro cubo (cinque volte maggiore rispetto ai 5 µg/m³, valore indicato dall’Oms nel 2021 come non dannoso per la salute umana), mentre per il biossido di azoto il limite attuale è di 40 μg/m³, quattro volte quello ammesso dall’Oms. La revisione della direttiva, così come proposta dalla Commissione Ue nell’ottobre 2022, prevede valori limite di qualità dell’aria per PM2,5 e NO2 – da raggiungere entro il 2030 – addirittura doppi di quelli indicati dalle linee guida dell’Oms.

Le emissioni di inquinanti sono diminuite dagli anni novanta.

Dagli anni ’80 l’UE dispone di misure rigorose per ridurre l’inquinamento atmosferico, le emissioni dei principali inquinanti atmosferici sono quindi diminuite in modo significativo. Le norme dell’UE sulle emissioni industriali hanno contribuito alla riduzione delle emissioni di inquinanti. Grazie all’attuale normativa dell’UE, negli ultimi 15 anni l’inquinamento atmosferico è diminuito del 40-85%, a seconda dell’inquinante.

Da dove proviene l’inquinamento dell’aria.

Il consumo energetico e quindi il riscaldamento degli edifici, gli allevamenti intensivi e l’agricoltura sono le principali fonti di inquinamento atmosferico. Più del 50% di PM2,5 deriva dal consumo di energia Il grafico mostra, in percentuale, le diverse fonti degli inquinanti atmosferici: particolato fine (PM2,5), particolato (PM10), ammoniaca, biossido di zolfo, composti organici volatili non metanici (COVNM) e ossidi di azoto. Visualizza altri dati passando il mouse sul grafico.

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Quali sono gli effetti sulla salute? 

Ciascun essere umano inala all’incirca 14 kg di aria al giorno. Quando respiriamo, però, inaliamo anche degli inquinanti, che penetrano nei nostri polmoni e persino nel nostro flusso sanguigno. L’esposizione all’inquinamento atmosferico può provocare malattie respiratorie.

Ogni anno scrive la Commissione europea circa 300 000 persone in Europa muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico. Nel 2021 il 97% della popolazione residente nelle aree urbane è stato esposto a concentrazioni di particolato fine (PM2,5, il più nocivo tra gli inquinanti atmosferici) superiori ai livelli menzionati nei più recenti orientamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità.

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Perché la Pianura Padana è tra le zone più inquinate d’Europa?  La Pianura Padana, circondata dalle Alpi a nord e dagli Appennini a sud, funge da bacino naturale, creando un microclima che spesso intrappola gli inquinanti. In determinate condizioni meteorologiche, come le inversioni termiche, la valle diventa una conca dove si accumulano inquinanti, tra cui particolato e ossidi di azoto, portando ad elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici.  L’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana presenta degli andamenti stagionali distinti. I mesi invernali spesso subiscono un aumento dei livelli di inquinamento a causa delle inversioni termiche e della maggiore domanda di energia per il riscaldamento. Ricordiamo che secondo l’ultimo rapporto annuale dell’Agenzia europea per l’ambiente – i dati sono del 2021 –  la pianura padana si conferma una delle aree con l’aria peggiore d’Europa, con oltre 89 morti ogni 100mila abitanti attribuibili al particolato sottile (Pm2.5), come nei Paesi orientali dell’Ue.

Cosa si può fare? Secondo gli esperti per ridurre in modo significativo il PM2,5 nell’aria, occorre adottare misure per contrastare una serie di inquinanti atmosferici diversi in una gamma di settori e attività, tra cui il riscaldamento domestico e l’agricoltura, ma anche i trasporti, la produzione di energia elettrica e l’industria.

Dove posso consultare i dati sugli inquinanti?

In Europa, esiste una rete di monitoraggio della qualità dell’aria. Si parte dai livelli di particolato fine in oltre 340 città di tutti  i paesi membri del SEE . I dati provengono da misurazioni a terra delle polveri sottili, effettuate da oltre 400 stazioni di monitoraggio. La versione attuale del visualizzatore include collegamenti all’Atlante Urban PM 2.5 prodotto dal Centro comune di ricerca della Commissione europeaIL Atlante urbano PM 2.5stima il contributo che diverse fonti di emissioni apportano alla concentrazione totale di PM 2,5 in 150 città europee. Include inoltre informazioni sui precursori inquinanti che contribuiscono alla formazione di PM 2,5 . Ulteriori informazioni su come leggere le pagine dell’Atlante Urban PM2.5 possono essere trovate  qui .

Per l’Italia ci si può affidare alle agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (Arpa).  Per informazioni aggiornate qui trovate la mappa dell’inquinamento in veneto dell’Arpav aggiornata in tempo reale. con i dati di Pm10E qui sotto quella dell’Arpa della Lombardia

Per approfondire.

 

La mappa delle città più inquinate. I casi di Torino e Frosinone

Polveri sottili e inquinamento: perché l’Oms ha inasprito le linee guide sulla qualità dell’aria?

Popolazione e inquinamento da polveri sottili: un nuovo cartogramma sulla qualità dell’aria