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economia

Pochi gli adolescenti che si sentono “bene”, fra bullismo e ansia. I dati

Non è vero che i “bulletti” sono i ragazzi più svantaggiati economicamente, non solo almeno. La percentuale è addirittura più alta fra i più agiati rispetto ai meno agiati, trend che vale sia alle scuole medie, dagli 11 ai 13 anni, che a 17 anni, e sia per bullismo che per cyberbullismo. Segno che l’educazione su questi temi deve essere presente in qualsiasi contesto. L’indicatore qui utilizzato è il FAS (Family Affluence Scale, scala di agiatezza/ricchezza familiare) si cerca di valutare il benessere economico oggettivo, o livello di agiatezza familiare, rilevando la presenza di beni comuni in famiglia (auto, computer, stanza singola, vacanze, ecc.)

Nel complesso il 5% dei ragazzini e delle ragazzine fa il bullo almeno 2-3 volte al mese, l’1% circa quasi tutti i giorni. Il momento peggiore sono le scuole medie: circa il 15% degli 11-13 enni è stato oggetto di bullismo o cyberbullismo, percentuale che scende intorno al 6% alle scuole superiori. In questi primi anni difficili circa 5 ragazzini su 100 sono oggetto di bullismo più volte al mese, il 2-3% anche più volte a settimana, il doppio della prevalenza di persone bullizzate alla scuola superiore. A vivere questo dramma sono sia i maschi che le femmine, grosso modo in egual misura, come è grosso modo uguale la presenza di bulli fra ragazzi e ragazze.

È quanto emerge dai dati dell’ultima Indagine su Bullismo e Cyberbullismo dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicata a inizio 2024 e che ha coinvolto 6388 classi distribuite in tutte le Regioni italiane che hanno risposto all’indagine nel 2022. La rilevazione su bullismo e cyberbullismo rientra nella Sorveglianza HBSC – Health Behaviour in School-aged Children, giunta alla sua sesta edizione e che per la prima volta coinvolge anche i 17 enni, mentre le edizioni precedenti riguardano solo 11 enni, 13 enni e 15 enni.

Osservando la distribuzione del fenomeno (almeno un episodio negli ultimi due mesi), in un arco temporale che impegna tre diverse rilevazioni e quindi un arco temporale di 12 anni, si può notare una graduale stabilizzazione della sua occorrenza intorno a valori sempre più bassi (20% negli 11enni, circa il 15% nei 13enni e meno del 10% nei 15enni), con una progressiva riduzione delle differenze tra le diverse fasce d’età. Negli ultimi 12 anni il fenomeno sembra essersi fortemente ridotto nei maschi di 11 anni, mentre sembra essere leggermente aumentato nelle ragazze della stessa età e nelle più grandi, rimanendo grossomodo stabile nella fascia d’età dei 13enni.

Fra i più giovani la percentuale di ragazzi che hanno subito bullismo “classico” o cyberbullismo è la stessa, segno verosimilmente che le due cose spesso avvengono insieme. Solo 6 ragazzi su 10 riferiscono di sentirsi accettato dai propri compagni, e li percepisce come disponibili e gentili. Le relazioni con i pari sembrano essere più complesse nella fascia d’età centrale, nei 13enni, dove si registrano valori sensibilmente più bassi rispetto a quelli dei ragazzi e ragazze più piccoli e leggermente inferiori a quelli dei 15enni.

Pochi si sentono “bene”, in particolare fra le ragazze

Da altre domande poste agli adolescenti nell’ambito della Sorveglianza HBSC emerge che hanno una percezione discreta della propria qualità di vita e del loro benessere psicologico, anche se questa sensazione si è deteriorata ed è assai più bassa fra le ragazze. Meno della metà dei ragazzi e delle ragazze percepisce la propria salute come eccellente, con una notevole differenza di genere a partire dai 13 anni. A partire da questa età, infatti, meno del 30% delle ragazze percepisce la propria salute come eccellente, quota che scende al 13% nelle 17enni. Circa il 50% dei maschi e il 60% delle femmine intervistati dichiara di soffrire di almeno 2 sintomi più di una volta alla settimana – fra mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena, difficoltà ad addormentarsi, giramenti di testa, sentirsi giù di morale, sentirsi irritabili o di cattivo umore, sentirsi nervoso – fino ad arrivare a oltre l’80% tra le 15enni e le 17enni. Queste percentuali sono in crescita rispetto ai dati 2018 (43% e 62%, rispettivamente) e le ragazze riferiscono più sintomi dei coetanei e presentano un andamento crescente per età.

Quasi tutti i giovani si relazionano attraverso i social network e negli anni permangono i comportamenti a rischio, come ad esempio l’assunzione di alcol, l’abitudine al fumo di sigaretta e il gioco d’azzardo. Inoltre, l’uso problematico dei social media rappresenta un problema rilevante, soprattutto per le ragazze; a 15 anni infatti, una ragazza su 5 ha un uso problematico dei social media e nel complesso il 13,5% degli adolescenti mostra un uso problematico di questi strumenti, con percentuali più elevate si rilevano in alcune regioni del Sud come Campania e Calabria.

Contestualmente, è stato indagato anche il ricorso, nell’ultimo mese, a farmaci per almeno uno dei disturbi rilevati (mal di testa, mal di stomaco, difficoltà ad addormentarsi, nervosismo, altro). Complessivamente, il 61% degli intervistato dichiara di aver fatto ricorso a farmaci per almeno uno dei sintomi riferiti, e nelle ragazze il loro utilizzo cresce con l’età e con una percentuale che tende a crescere con l’età, passando dal 56% e 61% tra i ragazzi e le ragazze 11enni rispettivamente, al 55 e 78% dei ragazzi e delle ragazze 17enni.

Il dato importante è che le cose sembrano essere peggiorate negli ultimi 10 anni. Il trend 2010-2022 evidenzia un sostanziale peggioramento di tutti gli indicatori esaminatisoprattutto nelle ragazze e tra gli adolescenti più grandi. In termini di sintomi psicosomatici, un andamento in crescita era già evidenziabile in tutte le fasce di età e in entrambi i generi nel decennio 2010-2018, seguito da un importante peggioramento nel 2022. Per quanto riguarda invece l’uso cronico dei farmaci, il lieve aumento dell’uso di farmaci tra le 13-15enni nel 2022 segue una sostanziale stabilità 2010-2018. A sentirsi meglio sono i ragazzi più agiati, con FAS più alto, che percepiscono più facilmente un eccellente livello di salute e, per contro, una minor presenza di sintomatologia psicosomatica multipla.

 

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