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Chi sono i maggiori produttori di oro degli ultimi 200 anni? Un’analisi per capirlo

Si stima che circa l’86% di tutto l’oro in superficie sia stato estratto negli ultimi 200 anni. Ma quali Paesi hanno maggiormente contribuito, in due secoli, a questa imponente percentuale di produzione del minerale più ambito?

Piccola premessa storica: la corsa all’oro più nota (dell’epoca moderna) si è verificata in California nel 1848, quando James Marshall scoprì l’oro nella valle di Sacramento. Quando la notizia si diffuse, migliaia di immigrati si riversarono in California alla ricerca dell’oro e, nel 1855, i minatori avevano estratto circa 2 miliardi di dollari di oro. Da allora si svilupparono tecniche moderne di estrazione che rendono possibile la produzione su larga scala. Proprio per questo motivo, dal 1800, la produzione mondiale di oro è cresciuta in modo esponenziale.

Dunque, con la febbre dell’oro, gli Stati Uniti si guadagnarono il primo posto sul podio dei maggiori Paesi impegnati nell’estrazione dell’oro, almeno per tutto l’800. L’Australia e la Russia sono stati (indifferentemente) i due maggiori produttori fino agli anni ’90 del XIX secolo. Poi il Sudafrica ha preso il comando grazie alle massicce scoperte nel bacino del Witwatersrand, oggi considerato uno dei più grandi giacimenti auriferi del mondo. La produzione annuale di oro del Sudafrica ha raggiunto un picco di 1.002 tonnellate nel 1970, di gran lunga la più grande quantità di questo metallo pregiato prodotta da qualsiasi Paese in un anno. Infine, con l’aumento del prezzo dell’oro, a partire dagli anni ’80 la produzione mondiale del minerale è diventata sempre più diffusa. Nel 2007, la Cina era la più grande nazione produttrice al mondo.

E attualmente, quali Paesi sono i migliori produttori? Ebbene, in termini percentuali, guardando ai dati del 2022, sono i Paesi del Nord America (Canada, Stati Uniti e Messico) ad essere tra i primi produttori d’oro, rappresentando complessivamente il 16% dell’estrazione globale. Lo Stato del Nevada, da solo, ha rappresentato il 72% della produzione statunitense, ospitando il più grande complesso minerario aurifero del mondo (comprendente sei miniere). Nella classifica va anche menzionato il caso del Sudafrica, che benché abbia prodotto 110 tonnellate d’oro nel 2022, ha subito un calo (del -74%) rispetto alla produzione di 430 tonnellate del 2000. Secondo il World Gold Council, questo declino a lungo termine è dovuto alla chiusura delle miniere, alla maturazione degli asset e ai conflitti industriali. È interessante, infine, la faccenda riguardante due piccoli produttori d’oro: l’Uzbekistan e l’Indonesia. Questi ospitano, in questo momento, rispettivamente la seconda e la terza maggiore attività di estrazione di oro al mondo.