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cronaca

Così il Il mappamondo di Fra Mauro ha cambiato la cartografia

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La storia della cartografia è stata segnata da molte scoperte, ma poche hanno avuto l’impatto della Fra Mauro Mappa Mundi, risalente agli anni 1450. Questa mappa, creata nel laboratorio veneziano del monaco e cartografo Fra Mauro, non solo rappresenta una meraviglia artistica e geografica, ma ha anche segnato un ponte tra il pensiero medievale e rinascimentale. In pratica il mappamondo di Fra Mauro è un planisfero databile attorno al 1450 e attribuito al monaco veneto Fra Mauro.   Vi è rappresentato l’Ecumene, cioè l’intero mondo con le tutte terre conosciute all’epoca. È conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.

Venezia, all’epoca, dominava il commercio mediterraneo, collegando est e ovest. La Mappa Mundi, con il suo diametro di 196 cm, era considerata una delle meraviglie di Venezia. Riccamente dipinta in rossi, oro e blu, la mappa mostrava dettagli come il Giappone e contraddiceva le precedenti nozioni tolemaiche, suggerendo la possibilità di circumnavigare l’Africa.

Ma ciò che rende questa mappa veramente rivoluzionaria è la sua orientazione. A differenza delle tradizionali mappe medievali orientate verso est, Fra Mauro ha scelto di orientare la sua mappa verso sud, un gesto che rifletteva l’influenza dei geografi musulmani e segnava una deviazione dalla tradizione.

La sua mappa rimane un tesoro cartografico, conservato oggi presso la Biblioteca Nazionale Marciana a Venezia, testimoniando l’innovazione e la curiosità dell’epoca.

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