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La Serie A, la fine del calciomercato e l’Arabia Saudita: chi ha vinto e chi ha perso?

1 settembre, ore 20. Questa l’ora X che ha decretato la fine del calciomercato (estivo) italiano per la stagione 2023/24, andandosi ad allineare con la maggior parte dei campionati europei.

In realtà, sarebbe più corretto riferirsi allo step legato alle operazioni in entrata perché, ad esempio, tanto per fare un nome, in Arabia Saudita, il mercato dura una settimana in più e quindi non è da escludere che anche in Serie A non possano esserci ulteriori movimenti in uscita.

Per quanto i maggiori campionati abbiano dunque già completato le proprie rose, si potrebbe dire che a seguito degli ultimi trasferimenti faraonici estivi, dopo l’approdo di CR7 (tra le file del Al Nassr a fine dello scorso dicembre), questa è stata la prima fase di mercato in cui l’Europa ha tremato e potrebbe continuare a tremare per un’altra settimana visto che di fronte a certe cifre e al lustro dei recenti trasferimenti (su tutti Neymar acquistato dall’Al Hilal), non è da escludere che qualche colpo possa esplodere anche a scoppio ritardato.

Ad ogni modo, al netto delle sirene arabe, se si dovesse considerare concluso su tutti i fronti, noi di Info Data – come ogni anno  abbiamo dato uno sguardo di insieme a come si sono mosse le venti squadre del nostro massimo campionato di calcio, così da vedere l’ammontare delle spese per gli acquisti ed i ricavi derivanti dalle cessioni, basandoci sui dati resi disponibili da Transfermarkt.

Nel grafico che segue i venti club della serie A sono stati ordinati sulla base di quanto hanno speso (arancio), andando a mostrare contemporaneamente la controparte di denaro entrato nelle casse (azzurro) a seguito del mercato estivo.

In aggiunta, interagendo con il logo della squadra è possibile vedere il bilancio entrate/uscite di ciascuna squadra che viene evidenziato rispetto ai risultati ottenute dalle formazioni rivali in modo da valutarne il posizionamento.

 

Partendo in rigoroso ordine di spese effettuate, a seguire riporteremo un giudizio complessivo che tenga conto anche del bilancio di questa finestra di mercato in funzione dei colpi messi a segno in entrambe le direzioni fra acquisti e cessioni.

MILAN (Voto 8; Acquisti 112,5 milioni; Cessioni 69 milioni)
Gli oltre 112 milioni di euro spesi sono un segnale incoraggiante per i tifosi rossoneri che hanno visto una società particolarmente attiva in estate e capace di far arrivare alla corte di Pioli alcuni nomi di primo livello come Pulisic (Chelsea), Musah (Valencia) e Chukwueze (Villareal) che in un certo senso rendono la partenza di Tonali (Newcastle) un po’ meno dolorosa, per quanto utile per fare cassa in entrata grazie ai 64 milioni ricevuti per il nazionale azzurro.

NAPOLI (Voto 6,5; Acquisti 104 milioni; Cessioni 77,5 milioni)
Campioni d’Italia con umori contrastanti per via della cessione di Kim al Bayern Monaco che però viene mitigata dall’arrivo di Lindstrom e Raspadori. Si potrebbe dire che il mercato, fatto più di conferme, riflette un po’ il cambio sulla panchina che ha fatto approdare Garcia dopo la cavalcata trionfale di Spalletti ora destinato ad un’altra maglia, ma pur sempre azzurra.

JUVENTUS (Voto 6; Acquisti 79,6 milioni; Cessioni 58 milioni)
Sufficienza sospetta non tanto dovuta ai movimenti effettuati quanto più a quelli che non si sono verificati, a partire dalla coppia di “preziosi” formata da Vlahovic e Chiesa che veste ancora il bianconero nonostante i rumor, senza dimenticare che il caso Lukaku ha toccato anche questa sponda di Torino nel domino di quei trasferimenti che poi non si sono verificati. Nessun nome sensazionale, per quanto solido, non aiuta a far sognare i tifosi come nel passato.

ATALANTA (Voto 7,5; Acquisti 68,5 milioni; Cessioni 155,5 milioni)
Ennesima estate d’autore dalle parti di Bergamo dove ormai non fa più scalpore il classico affare in uscita andando a valorizzare l’ennesima scoperta che porta nelle casse della società il gruzzolo sufficiente per ripartire alla ricerca di scommesse. Nello specifico la cessione di Hojlund per 75 milioni al Manchester United ha permesso l’acquisto di Tourè, Scamacca e Bakker e consolidato un attivo complessivo di 87 milioni, senza dimenticare l’arrivo dal Milan di De Ketelaere chiamato al riscatto dopo la scorsa stagione.

INTER (Voto 7; Acquisti 63,3 milioni; Cessioni 132,3 milioni)
Tutti si ricorderanno del caso Lukaku – più dei colpi last minute di Arnautovic e Pavard) e di come la telenovela abbia tenuto banco per settimane, ma ci sono almeno due notizie più importanti: di fatto il reparto offensivo parte – sulla carta – indebolito nonostante l’arrivo di Thuram ed Arnautovic che, per motivi diversi, non dovrebbero avere lo stesso “peso” di Dzeko e di Big Rom; le cessioni di Onana (52,5 milioni), Pinamonti e Brozovic su tutti hanno fatto sì che il bilancio si chiudesse in positivo di 69 milioni, secondo miglior risultato di tutta la serie A.

SASSUOLO (Voto 6+; Acquisti 63,2 milioni; Cessioni 103,7 milioni)
Analogamente all’Atalanta, gli emiliani proseguono la tradizione della monetizzazione in uscita, superando i 100 milioni grazie alle partenze di Locatelli, Raspadori, Traorè e Frattesi, andando poi a puntellare la rosa con nomi mirati su cui spicca Pinamonti proveniente dall’Inter, anche se il vero “colpo” è la permanenza di Berardi.

BOLOGNA (Voto 6,5; Acquisti 49 milioni; Cessioni 25,5 milioni)
Quasi 50 milioni per dare una rinfrescata alla formazione felsinea per la prima stagione nelle mani di Thiago Motta direttamente dal via. La partenza di Arnautovic era abbastanza inevitabile, ma in compenso sono arrivati volti interessanti – in particolare dall’Az Alkmaar – come Karlsson e Beukema su cui c’è curiosità, un po’ come sui tre under 22 di rilievo Ndoye, Fabbian e Calafiori.

TORINO (Voto 6+; Acquisti 47,1 milioni; Cessioni 13,7 milioni)
Per assurdo il nome più importante arriva da un prestito rendendo così Zapata il possibile volto della campagna di mercato granata che ha visto arrivare anche Ilic dal Verona e Vlasic dal West Ham, senza partenze di spessore nonostante i corteggiamenti da parte di alcune big che poi non si sono concretizzati.

FIORENTINA (Voto 7; Acquisti 43 milioni; Cessioni 63,7 milioni)
La coppia brasiliana formata da Cabral ed Igor saluta Firenze per 37 milioni complessivi che sono stati investiti quasi interamente per l’acquisto del terzo composto da Beltran in arrivo dal River Plate, Nzola e Parisi con l’obiettivo di andare a valorizzare la permanenza di Nico Gonzalez rimasto in viola pur avendo ricevuto interesse più che concreto da oltre manica.

MONZA (Voto 6,5; Acquisti 41,5 milioni; Cessioni 0 milioni)
Numericamente colpisce in primis lo 0 relativo al mercato in uscita, fatto per lo più di trasferimenti a parametro zero analogamente a quelli che hanno fatto arrivare due ex neroazzurri d’esperienza come Gagliardini e D’Ambrosio. In entrata invece, gli oltre 40 milioni di euro spesi da Galliani si sono trasformati principalmente in Pessina, Petagna e Caprari, tutti provenienti da altre squadre di Serie A e che quindi dovrebbero potersi inserire da subito con meno incognite rispetto ad acquisti più esotici.

 

 

Per approfondire. 

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