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cronaca

A luglio in Antartide è sparita un’area delle dimensioni del Messico di ghiaccio marino rispetto alla media dal 1981 al 2010.

E’ pieno inverno in Antartide. Eppure il continente è circondato da molto meno ghiaccio marino di quanto gli scienziati si aspettassero per questo periodo dell’anno. Per tutto il luglio 2023, il ghiaccio marino ha raggiunto una media di 13,5 milioni di chilometri quadrati (5,2 milioni di miglia quadrate), l’estensione più bassa osservata per questo periodo dell’anno dall’inizio della diffusione di dati satellitare continua alla fine del 1978. E’ quanto emerge dalle rilevazione del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) in collaborazione con i Distributed Active Archive Centers della NASA.

Come si legge nel sito il ghiaccio marino antartico segue un andamento stagionale e ogni anno crescono e si sciolgono circa 15 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio. La crescita del ghiaccio quest’inverno è stata molto lenta. A luglio, il ghiaccio marino ha coperto circa 2 milioni di chilometri quadrati (un’area delle dimensioni del Messico) in meno rispetto alla media dal 1981 al 2010. La linea gialla mostra l’estensione mediana del ghiaccio marino per luglio dal 1981 al 2010.

La mappa mostra che l’estensione del ghiaccio era bassa quasi ovunque nel continente, ma in particolare nel Mare di Weddell nord-orientale, nel Mare di Ross settentrionale e nel Mare di Bellingshausen orientale. Il Mare di Amundsen era l’unica area con un’estensione superiore alla media.

Le conseguenze. Negli ultimi 30 anni la perdita di ghiaccio è quintuplicata, raggiungendo 7.560 miliardi di tonnellate, l’equivalente di un gigantesco cubo di ghiaccio con lati di 20 chilometri. Lo scioglimento di questa enorme quantità contribuisce ora a più di un quarto dell’innalzamento globale del livello del mare, corrispondente a circa 21 millimetri dal 1992, mettendo a rischio le regioni costiere di tutto il mondo. I dati in questo caso provengono dal nuovo rapporto della collaborazione scientifica internazionale Imbie (Ice Sheet Mass Balance Intercomparison Exercise), finanziata da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa, utilizzata anche dal Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (Ipcc).

In questo grafico di The Economist  mostra l’estensione del ghiaccio dal 1972 ad oggi. Come si vede chiaramente seguendo la caduta della curva blu non va bene.

 

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