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In Lombardia solo l’8,5% degli edifici residenziali si trova in classe energetica A

In numeri assoluti si tratta di 103mila edifici, su un totale che supera gli 1,3 milioni, che hanno raggiunto almeno la classe energetica A. Ovvero il grado più alto nella scala di classificazione dell’efficienza energetica degli immobili introdotta dall’Unione europea. Il dato è aggiornato alla fine di aprile di quest’anno ed è stato comunicato da Aria spa, l’azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti che fa capo a Regione Lombardia. La stessa, per intendersi, finita al centro delle polemiche per la gestione delle prenotazioni dei vaccini anti Covid-19, poi affidata a Poste Italiane.

Tornando alla questione dell’efficienza energetica degli immobili, Aria ha realizzato un sistema di visualizzazione che consente di navigare attraverso il database delle certificazioni di tutti gli edifici residenziali lombardi. Ed è qui che si scopre che il 54,37% degli edifici dotati di Ape (attestato di prestazione energetica) si trova in classe energetica G o F, le due peggiori dal punto di vista dell’efficienza. A partire dal 2013, l’Ape è obbligatorio per tutti gli edifici messi sul mercato, sia della vendita che della locazione, che per accedere alle agevolazioni fiscale legate all’edilizia.

Questo dato, in altre parole, non riguarda l’intero patrimonio immobiliare residenziale lombardo. Secondo Istat sono 1,488 milioni gli immobili residenziali in Lombardia, ma si tratta di un dato che risale al censimento del 2011. Il totale è verosimilmente più elevato: impossibile fornire un dato preciso, ma considerando che gli Ape presenti nel dataset sono 1,3 milioni è possibile avere un’idea di quanto sia rappresentativo il campione. Se a questo si aggiunge che l’attestato di prestazione energetica è obbligatorio per gli edifici di nuova costruzione, i quali avranno classi energetiche migliori di quelli più vecchi, è lecito ipotizzare che la percentuale reale di immobili in classe F e G sia persino maggiore.

Fatte queste premesse, nel grafico che apre questo pezzo è rappresentata la suddivisione per classi a livello provinciale. In blu la quota di edifici in classe energetica A o superiore, in giallo quelli compresi tra la B e la D, in rosso quelli che rientrano nelle due peggiori. In provincia di Pavia appena il 6% degli immobili con Ape si trova al livello più alto, a Milano e a Lecco ci si ferma al 7%, il dato migliore arriva da Sondrio, dove si arriva al 14%. La provincia montana è anche l’unica ad avere una percentuale di immobili residenziali in classe F e G inferiore al 50%.

Detto che gran parte del patrimonio immobiliare ha prestazioni basse dal punto di vista energetico, il mercato del nuovo si sta invece orientando decisamente verso la sostenibilità: l’89% degli edifici residenziali costruiti nel 2022 in Lombardia si trova almeno in classe A, il 40,2% è in classe energetica A4, la più alta in assoluto.