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Dove va l’8 per mille? Due terzi delle risorse sono usate per esigenze di bilancio

Dovevano essere 187 milioni, che invece si sono ridotti a poco meno di 41. È comunque andata assai meglio rispetto all’anno precedente, quando sul piatto c’erano 195 milioni di euro e ne sono rimasti poco più di 8. Parliamo dell’otto per mille di competenza statale, rispetto al quale il Parlamento sta esaminando in questi giorni i decreti di ripartizione della quota relativa al 2016, che si riferisce alle scelte effettuate dai contribuenti nella dichiarazione dei redditi 2013 (dunque, anno di imposta 2012).
Lo Stato, insomma, continua a tradire la fiducia di quei cittadini che hanno scelto di destinare una parte della loro Irpef (l’otto per mille, appunto) a iniziative di utilità sociale. I settori di intervento individuati dalla legge sono cinque: la salvaguardia dei beni culturali, la difesa dalle calamità naturali, l’assistenza ai rifugiati, la lotta alla fame nel mondo e – ultimo arrivato nel 2014 – il mantenimento in buono stato dellle scuole.