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cronaca

Non solo coronavirus, ecco tutte le epidemie degli ultimi tre anni

Negli ultimi tre anni, nostro malgrado, l’attività dell’Organizzazione mondiale della sanità è diventata più familiare. O, quantomeno, più presente sui giornali. Ovviamente, il tema era la pandemia da nuovo coronavirus che, altrettanto ovviamente, non è l’unico tema di cui si occupi l’Oms. Anche perché il Sars-CoV-2 non è l’unico virus che costituisca una minaccia per la salute pubblica.

In particolare, esiste un servizio di alert, chiamato Disease outbreak news, che segnala i focolai epidemici in giro per il mondo. InfoData ha estratto i dati degli ultimi due anni, concentrando l’attenzione su quelle malattie che hanno visto almeno cinque alert, ed ha costruito il grafico che apre questo pezzo. Ogni bolla rappresenta una segnalazione, si parte in alto dall’inizio del 2020 fino ad arrivare a novembre di quest’anno.

Come si vede, il virus con il maggior numero di segnalazioni è Ebola, con diversi alert lanciati nella prima metà del 2020 in Repubblica democratica del Congo. Ci sono poi il colera, la Dengue, la febbre gialla e la Mers. Per ovvie ragioni, si è scelto di non considerare le segnalazioni legate al nuovo coronavirus.

Nel dataset c’è il vaiolo delle scimmie, che la stessa Oms ha dichiarato emergenza sanitaria globale, mentre non ci sono i casi di epatite che hanno colpito soprattutto i bambini. Questo perché le segnalazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità erano globali e non riguardavano singoli paesi specifici. Mentre se sull’infografica si clicca su una bolla, appare un pop-up che indica anche la nazione di riferimento della segnalazione.

Tra le segnalazioni, ci sono anche quelle relative al poliovirus di derivazione vaccinale, riscontrato anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito senza però contagi documentati nelle persone. Il vaccino antipolio somministrato per via orale, bene provare a spiegare, contiene infatti il virus indebolito. Virus che, in casi molto rari, può mutare e causare la malattia nelle persone non vaccinate. Il che costituisce, in altre parole, un argomento in favore della vaccinazione contro la poliomielite: più è alta la copertura, più è difficile che questo evento, già raro di per sé, possa generare dei focolai di questa malattia.