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cronaca

Adolescenti insoddisfatti, cala ancora il benessere psicologico dei giovani. Peggiorano le relazioni con amici e parenti.

È peggiorato il benessere psicologico dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni. Lo dice l’Istat, che registra per tale fascia d’età (quella adolescenziale) un deterioramento dell’indicatore riguardante la soddisfazione per la vita, con la percentuale che è passata da quasi il 57% del 2019 al 52% del 2021. Piccola nota metodologica: parliamo di uno degli indicatori utilizzati dall’Istituto per la valutazione del benessere soggettivo degli individui. La misura riguarda quanto le persone (in questo caso gli adolescenti) sentono di vivere una vita in linea alle loro aspettative. Quali sono gli ambiti di cui tratta l’indice? Le relazioni familiari e amicali, la salute, il tempo libero, il lavoro e la situazione economica.

 Detto ciò, vediamo tutti i numeri del progetto Istat sul Bes, cercando di fare il punto sui più giovani, sul loro benessere e sui loro rapporti con amici e parenti.

Come sta l’Italia di domani? 

Non bene. Questo è quanto traspare dai numeri dell’Istituto, dove si parla di un crollo della quota di adolescenti che dichiara di incontrarsi con gli amici almeno una volta a settimana. La loro percentuale è passata dall’89,8% del 2019 al 73,8% del 2021. La sedentarietà, infatti, è aumentata dal 18,6 al 20,9%.

Nella stessa fascia di età (dai 14 ai 24 anni) è anche peggiorata la percentuale di chi si dichiara molto soddisfatto delle proprie relazioni familiari (-4 punti percentuali dal 2019 al 2021). Nel rapporto, a riguardo, si legge: “non è difficile intuire le ragioni di questa disaffezione: nel 2021, il protrarsi delle difficoltà per genitori e figli nel condividere gli spazi domestici anche per lavorare e seguire le lezioni, le ridotte possibilità di frequentare i compagni di studi dovute all’alternanza della didattica in presenza e a distanza per buona parte dell’anno scolastico o accademico, le limitazioni nella possibilità di praticare attività sportive e ricreative hanno contribuito a una sorta di desertificazione degli affetti, che ha eroso le basi della soddisfazione dei giovani.”

 Ma non è finita qui. Ciò che colpisce, infatti, è la diminuzione (dall’86% al 78%) degli adolescenti che nelle regioni del Mezzogiorno dichiarano di avere parenti, amici o vicini su cui poter contare. A quanto pare, il calo più significativo (dal 78,4% al 74,8%) si è registrato soprattutto nella possibilità di contare sugli amici.

La politica, del resto, non sembra occuparsi dei giovani, anche perché il nostro Paese invecchia. Si pensi ai tempi di campagna elettorale, quando abbiamo assistito all’avvicinarsi dei rappresentanti politici a piattaforme social come Tik Tok, fortemente utilizzate dai giovani (e giovanissimi). Le loro volontà di parlare all’Italia di domani appare già oggi, a distanza di pochi mesi, come un vuoto tentativo di accaparrarsi elettori. I programmi politici (della maggior parte dei partiti) erano infatti incentrati su proposte riguardanti la previdenza sociale, come le pensioni. Quindi nulla di nuovo sul fronte occidentale. Ma resta la tristezza di un’Italia futura che oggi paga l’indifferenza del potere.