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cronaca

Inverno secco, inquinamento e poca neve. Cosa mostrano le immagini satellitari?

Qui sopra una animazione realizzata grazie alle immagini satellitari di Copernicus Sentinel-2 di gennaio dell’anno scorso messe a confronto con quelle di adesso. “Le condizioni di alta pressione prolungate stanno creando un inverno più secco della media nel Nord Italia – si legge – Le Prealpi che circondano il Lago di Como sono quasi prive di neve rispetto a un anno fa. Inoltre questa condizione facilita l’accumulo di inquinanti quali Particolato (PM), Biossido di Azoto (NO2) e Monossido di Carbonio (CO). La mappa del Copernicus Atmosphere Monitoring Service evidenzia elevate concentrazioni di PM2,5 all’interno della Pianura Padana. Le condizioni meteo però dovrebbero cambiare proprio in questi giorni. Come ha dichiarato all’Ansa Antonio Sanò direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it dopo un lungo periodo di sole è in arrivo un raid artico, con correnti fredde e instabili, che daranno vita a un veloce peggioramento dei tempo. L’atteso calo delle temperature darà vita a qualche nevicata sui rilievi a quote mediamente prossime ai 900/1000m. Ma la tregua dovrebbe durare qualche giorno.

L’inverno 2021-2022 si sta dimostrando particolarmente avaro di precipitazioni su vaste porzioni d’Italia, specie al Nord che maggiormente sta soffrendo questa situazione. Questa settimana, si legge sul sito, un anticiclone ben piazzato sull’Europa centro-occidentale bloccherà nuovamente le perturbazioni significative almeno fino a metà febbraio. Insomma, si conferma il carattere secco di questa stagione invernale. modelli meteo al momento indicano che la situazione non cambierà almeno fino a metà febbraio.

Questa una foto del fiume Po vicino a Cremona nel Nord Italia del 2 febbraio 2022 da uno dei satelliti Copernicus Sentinel-2, che mostra come il fiume Po e l’intera Pianura Padana stiano attraversando condizioni di grave siccità.

Qui sotto gli effetti delle alte temperature sul bacino del mediterraneo. Questa immagine mostra la temperatura superficiale del mare della parte occidentale del bacino del Mediterraneo, come rilevata dalle misurazioni effettuate da uno dei satelliti Copernicus Sentinel-3 il 2 febbraio 2022. I ricercatori dell’Università di Barcellona hanno condotto uno studio nell’area suddetta, dimostrando che un aumento della temperatura superficiale del mare dal 19° secolo ha influenzato la dinamica del plancton, determinando una forte diminuzione della loro produttività primaria in questa parte del Mediterraneo.

 


Questa visualizzazione mostra il valore medio del biossido di azoto (NO2) misurato tra il 1 e il 31 dicembre 2021 nella Pianura Padana (Nord Italia). La Pianura Padana è un’area nota per le sue elevate concentrazioni di questo pericoloso inquinante. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Pollution, l’inquinamento atmosferico da NOx e O3 rende più difficile per gli impollinatori, come api e farfalle, trovare piante per nutrirsi del loro polline e trasportarlo mentre si spostano da un punto all’altro. macchiare. Lo studio, condotto sulle piante di senape, ha mostrato che alti livelli di ossidi di azoto e ozono hanno portato a un calo del 70% del numero di api e farfalle che le visitano. La diminuzione del numero di impollinatori comporta conseguenze potenzialmente gravi per la biodiversità in quanto potrebbe portare alla scomparsa di migliaia di specie vegetali.

 

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