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tecnologia

La fine dei telefonini Blackberry raccontata alle nuove generazioni

Si sapeva tutto già dal settembre del 2020 quando sul loro blog hanno annunciato che avrebbero smesso il 4 gennaio di fornire gli aggiornamenti ai servizi di provisioning di rete dei suoi sistemi operativi. Tradotto, da oggi  tutti gli smartphone BlackBerry che girano con l’omonimo sistema operativo hanno smesso di funzionare.  I telefonini marchiati BlackBerry, con a bordo Android, continueranno a funzionare senza problemi, fino al supporto assicurato da Google.

La fine di un’era. Balckberry nella storia della telefonia è stato un Cigno nero che può capire solo chi è vissuto ai tempi del dominio dei Nokia. Perché prima che iPhone cambiasse tutto gli smartphone non erano le “mattonelle” nere e lucide tutte uguali nelle forme come oggi. Avevano la tastiera fisica e un loro design, delle forme che li distinguevano uno dall’altro. Si aprivano, di chiudevano, avevano i tasti piccoli o grandi, di metallo o in gomma. Non c’erano ancora i foldable e neppure gli schermi touch di adesso. All’inizio degli anni duemila  il  mercato era dei finlandesi di Nokia, poi c’erano Motorola, Samsung e Sony. Si navigava sul web con il Wap e il gioco più famoso era Snake. Blackberry era tra tutti la più simpatica. Perché erano una società canadese, aveva uno stile europeo e guardava dritto un un utente preciso: il professionista. Quelli con il Blackberry – il primo è uscito nel 2013 – si facevano riconoscere perché era gente che il telefono lo usava per lavorare. Giacca e cravatta e le due mani ai bordi, perché il telefono della Rim si impugnava ai lati per premere meglio i tastini minuscoli. Suscitavano anche ammirazione perché scrivevano tanto e non era banale imparare a usare quella tastiera. Del resto sono stati per anni l’unico e vero smartphone enterprise.

Perché è morto il Blackberry? Per molte ragioni.  Non hanno rinunciato al loro sistema operativo quando orami era chiaro che il mercato si stava muovendosi verso un duopolio Android-iOs. E hanno abbracciato Google quando ormai era troppo tardi. Non si sono mai mossi dalle loro posizioni. Sono ed erano canadesi, del resto. Diciamo che sono stati vittima principalmente di quella che è definita l’economia della piattaforme. Per provare a descrivere la loro parabola ecco tre grafici realizzati da Statista che raccontano bene la crescita e il declino.

Questo grafico parte dal 2008. Qualche mese dopo il lancio del primo iPhone. All’epoca c’era Steve Jobs che a San Francisco cambiò la storia della telefonia mondiale inventando l’App Store e gli smartphone. Come si vede fino al 2012 le vendite non vanno male ma a calare è la quota di mercato. C’è un nuovo giocatore in campo che lentamente farà a pezzi Nokia che è stato il  leader fino ad allora cambiando per tutti i giocatori le regole del gioco.

Qui siamo nel 2016. BlackBerry daclì a poco smetterà di produrre smartphones. Lo annuncia il  Ceo John Chen. Il numero di vendite è sotto quota 4 milioni di smartphone. Nel 2011 l’azienda che un tempo era stata pioniera in questo settore aveva spedito più di 50 milioni di telefoni. All’epoca molti hanno incolpato Rim di non avere voluto abbandonare  le tastiere fisiche per gli schermi touch ma come si è visto in seguito non sarebbe servito. Dopo aver mollato il mercato della telefoni mobile dal punto di vista dell’hardware, il gruppo si era concentrato esclusivamente sullo sviluppo e il miglioramento dei software per aziende e professionisti, sotto il nome di BlackBerry Limited.


Il duopolio smartphone. Le nuove generazioni ci sono abituate. Che è nato nel Secolo breve meno. Il panorama degli smartphone si è effettivamente trasformato in un duopolio negli ultimi anni, dopo che iOS di Apple e Android di Google hanno estromesso qualsiasi altra piattaforma tra cui Windows Phone di Microsoft, BlackBerry OS e il sistema operativo mobile di Samsung chiamato Bada. Questo grafico è dell’anno scorso. Secondo IDC , i dispositivi Android hanno rappresentato l’84,1 percento delle vendite globali di smartphone nel 2020, mentre iOS di Apple ha rappresentato il restante 15,9 percento. Nel 2010, la quota di mercato combinata di Android e iOS era inferiore al 40%, con Nokia, Microsoft, BlackBerry e altri che condividevano il resto del mercato.

E Rim che fine ha fatto? 

Il marchio smartphone, concesso in licenza alla cinese TCL, è passato sul finire del 2020 alla startup indiana OnwardMobility. Questa potrebbe lanciare una serie di nuovi terminali nel corso dell’anno, a costo ridotto, con connessione 5G e dedicati principalmente al mercato interno. Ricordando la decisione presa oltre due anni fa, BlackBerry ha voluto ringraziare i suoi clienti. “Grazie ai nostri numerosi clienti e partner fedeli che ci hanno seguito nel corso degli anni. Vi invitiamo a saperne di più su come BlackBerry fornisce software e servizi di sicurezza alle imprese e ai governi di tutto il mondo”.