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cronaca

Quanti sono i bancomat di Bitcoin nel mondo? Le mappe per seguire le criptovalute

Ventiseimilatrecentosettantotto. I bancomat di criptovaluta nel mondo sono in costante crescita nel mondo dal 2014 (dati CoinAtmRadar) e potrebbero aumentare ancora di più ora che uno Stato sovrano come El Salvador ha deciso il sette settembre 2021 (segnatevi questa data) di adottare il bitcoin come moneta legale.  Per la prima volta nella sua breve storia di 12 anni, infatti, la madre delle criptovalute è stata riconosciuta come valuta a corso legale da uno Stato. La decisione sapiamo essere  controversa e ampiamente discussa come testimoniano le cronache di questi giorni. Come anche i rischi legati ai bancomat Atm utilizzati per riciclare denaro attraverso l’utilizzo di criptovalute. Come ha scritto Wired lo Uif (Unità di informazione finanziaria), l’ente che effettua i controlli antiriciclaggio per conto della Banca d’Italia, ha intensificato i controlli sui bancomat dei bitcoin. Ma sono numerosi le segnalazioni in Italia e all’estero di truffe.

Ma quanti sono nel mondo gli sportelli ATM per le criptovalute cioè le macchine che erogano appunto bitcoin e a, in taluni casi, anche altre criptovalute in cambio di soldi normali?

È interessante notare come si rileva nell’infografica di Statista che El Salvador ospita solo quattro bancomat Bitcoin. Il grosso è tutto concentrato negli Stati Uniti e in Canada con ben 24.669 macchine. I  dati sono di  Coin ATM Radar una piattaforma che monitora la diffusione di queste apparecchiature. L’Europa, inclusa la Federazione Russa, è seconda con 1.263 criptovalute disponibili in un totale di 28 paesi. In Italia come si vede in questa mappa siamo arrivati a quota 49. In testa le città di Bologna e Milano.

Per seguire invece più nel dettaglio l’andamento del bitcoi ecco una playlist critica delle mappe delle criptovalute.

Chi ha realizzata questa mappa, è Satoshi Labs, una azienda con sede nella Repubblica Ceca e attiva appunto nel settore dei bitcoin (Trezor, uno dei primi portafogli “fisici” di criptomoneta  è loro). Quindi diciamo che non sono un organismo indipendente. Tuttavia, tengono traccia dei luoghi dove si usano i bitcoin e li classificano per settore. Come si vede dalla mappa di calore ci sono dei grandi buchi come la Cina che come sappiamo si è in parte tirata fuori dai giochi.

Qui invece abbiamo una idea dell’infrastruttura fisica dietro bitcoin. Cliccando sulla mappa si arriva a una grafica interattiva che segnala in tempo reale i nodi della rete di bitcoin nel momento in cui vengono rivelati da Bitnodes Crawler, un “ragno” che intercetta queste operazioni, il codice del software lo trovate qui.

 

https://bitnodes.21.co/nodes/live-map/
https://bitnodes.21.co/nodes/live-map/

Qui trovate la metodologia di rilevazione della mappa.

Più scenografica invece questa dataviz che mostra le transazioni in tempo reale. Ogni transazione è rappresentata da un un cerchio. Più grande è il cerchio e più alto è il valore dell’operazione. I dati sono presi da blockchain.info page. Mentre il colore è scelto dai primi se caratteri della hash. Non si possono visualizzare più di 300 cerchi alla volta. Poche invece le informazioni sull’attendibilità dei dati.