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politica

L’Europa, gli Stati Uniti e la felicità ai tempi del Covid-19 #mapping

Sappiamo che la misura della felicità dipende da molti fattori, che  non è un valore assoluto e neppure perfetto. Ciòdetto, anzi ciò premesso, Visual Capitalist ha generato una serie di mappe utilizzando i dati del World Happiness Report come abbiamo fatto anche noi  di Info Data qui spiegando come viene calcolato. L’obiettivo è quello di confrontare cosa è accaduto nel 2021 in termini di percezione della qualità in un anno che, come sappiamo bene, di felicità non ne ha portata a nessuno. Inizia oggi un confronto di mappe tra le aree più popolose del mondo. Quest’anno, come si legge su Visual Capitalist il focus è sugli effetti negativi della pandemia di Covid-19 sui livelli di felicità e sui rischi per la salute mentale. Le risposte alle domande Qui sotto cominciano con Europa vs Stati Uniti: non vince nessuno, ci mancherebbe. Ma lo spirito è quello. Buon divertimento.

Come si legge lo stato d’animo nel Vecchio Continente è di una felicità a livello 6,4. La Finlandia rimane in cima alla classifica come il paese più felice del mondo. La classifica di quest’anno è stata anche influenzata dagli alti livelli di fiducia nel modo in cui è stata gestita la pandemia di COVID-19.

Nell’America del Nord siamo più bassini 6,1. Meglio gli Stati Uniti con 7,0 e meglio ancora il Canada con 7,1. Haiti continua a cavarsela male come la più infelice della regione, con una crescita media annua del PIL di solo l’1,3% in 20 anni. La sua debole economia e l’instabilità politica sono state aggravate dalla pandemia, che ha rallentato gli sforzi per ridurre la povertà e ampliare le disuguaglianze.

Nota bene.  Gli indicatori usati sono dei superindici che mettono insieme misurazioni diverse in contesti che possono essere molto  distanti tra loro. La comparazione è  quindi soggetta a imprecisioni statistiche e culturali. Quindi vanno prese con le molle.