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tecnologia

Plastica, le bottigliette sono la forma di inquinamento più diffuso nei fiumi e torrenti europei

Grossomodo l’80% dei rifiuti di plastica trovati nell’oceano viene trasportato dai fiumi, ecco perché secondo molti studiosi accanto alle molti esperti ritengono che concentrarsi sugli ambienti di acqua dolce sia una delle migliori soluzioni per affrontare i rifiuti marini. Il rapporto Plastic Rivers di Earthwatch Europe e Plastic Oceans UK ha rivelato che le bottiglie di plastica sono la forma più diffusa di inquinamento da plastica nei fiumi e torrenti europei.

Teniamo in considerazione che le due grandi minacce della nostra epoca per gli oceani sono l’inquinamento da plastiche e il riscaldamento globale. Si calcola che in media ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano in mare, e che al momento ce ne siano oltre 150 milioni di tonnellate. Arrivano soprattutto dai grandi fiumi di Asia sudorientale, Africa e America Latina, dove i paesi hanno sistemi di smaltimento dei rifiuti insufficienti. Secondo una ricerca del World Economic Forum, di questo passo nel 2050 negli oceani il peso complessivo della plastica supererà quello degli animali marini.

Gli involucri per alimenti sono il secondo articolo più visibile nelle acque dolci del continente, seguiti da pacchetti di sigaretta. Per essere più precisi, con il 14% le bottiglie di plastica, a seguire i resti delle confezioni di merendine (12%) e con il 9% i pacchetti di sigarette usati. La plastica può impiegare 500 anni per biodegradarsi in un ambiente marino e l’anno scorso il parlamento dell’Ue ha approvato piani per vietare la plastica monouso come cannucce, bicchieri, piatti e posate entro il 2021. Qui sotto l’infografica di Statista dove vengono rappresentati in termini percentuali le forme di inquinamento plastico prevalenti.