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economia

Quante sono le banconote false ritirate?

Nel 2020 secondo un rapporto della Banca d’Italia il numero di banconote false ritirate dalla circolazione è stato il più basso dal 2002, anno in cui l’euro ha cominciato a circolare come moneta fisica. Il calo rispetto al 2019 è stato del 28%. Come ricorda l’istituto, “i tagli più falsificati continuano a essere quelli da €20 e da €50, che rappresentano oltre i tre quarti del totale. A livello globale, le contraffazioni ritirate dalla circolazione sono state 460.000, con una riduzione del 17,7 per cento su base annua. Anche in questo caso il valore è attestato sul livello minimo a partire dal 2003. La maggior parte delle contraffazioni (94,5 per cento) è stata rinvenuta nei paesi dell’area euro”.

La situazione dei tagli più falsificati è rimasta grosso modo stabile negli ultimi cinque anni. Talvolta è stato trovato un numero leggermente maggiore di banconote false da venti euro, talvolta da cinquanta, ma nella maggior parte dei casi le due hanno avuto proporzioni simili. L’unica eccezione c’è stata nel 2018, quando un gran numero di tagli falsi da 50 euro li ha portati a rappresentare oltre metà del totale delle contraffazioni identificate.

Nel caso dei tagli di maggior valore invece proprio gli ultimi due anni sembrano mostrare un leggero aumento nella proporzione di falsi rispetto al totale delle contraffazioni scovate dalle autorità. Questi numeri sono comunque il risultato di quanto è stato possibile scoprire, ma trattandosi di attività per definizione illegali non è scontato che la reale circolazione di contanti fasulli gli corrisponda esattamente.

“Per rendere ancora più incisiva l’opera di contrasto alla contraffazione”, sottolinea la banca d’Italia, “sono stati realizzati in sede europea un sistema informatico di raccolta e monitoraggio dei dati sulle falsificazioni (Counterfeit Monitoring System – CMS, ovvero Sistema di Monitoraggio delle Contraffazioni) e uno schema organizzativo che vede operare differenti istituzioni in ogni Paese membro”.

Se sospettiamo che una banconota in nostro possesso sia falsa non dobbiamo spenderla perché sarebbe un reato, ma piuttosto farla esaminare dagli addetti agli sportelli di una banca, alle poste, oppure in una delle filiali della banca d’Italia. Se la banconota viene ritirata, perché appunto sospettata di essere contraffatta, ci verrà poi rilasciata una ricevuta, e una volta compiuto l’accertamento otterremo un rimborso dell’ammontare.

Le banconote sono prodotte con una serie di caratteristiche per renderne più facile l’identificazione. A differenza della carta comune, sono stampate con tecniche particolari che gli conferiscono una consistenza specifica. Guardando controluce una banconota da cento euro, per esempio, diventa visibile una filigrana e alcuni altri elementi grafici aggiuntivi, mentre muovendole si rivela l’effetto di una luce che si sposta in verticale. Più sofisticate sono poi tutta una serie di altre piccole misure poco visibili a una prima occhiata, come microscritture in alcune parti della banconota leggibili soltanto con una lente d’ingrandimento. Se poi la passiamo sotto una sorgente di raggi ultravioletti “la carta non diventa fluorescente, cioè non emette luce ed è scura. Appaiono le fibrille incorporate nella carta; ciascuna mostra tre diversi colori. Le stelle della bandiera dell’UE, i cerchietti e le stelle di grandi dimensioni diventano gialli, come pure altre parti della banconota. Sul retro un quarto di cerchio posto al centro e alcune aree della banconota appaiono in verde fluorescente. Il numero di serie orizzontale e una striscia diventano rossi”. E d’altra parte “sotto una luce a infrarossi, sul fronte sono visibili il numero verde smeraldo, il lato destro dell’immagine principale e la striscia argentata” mentre “sul retro si possono individuare soltanto la cifra del valore e il numero di serie orizzontale”.

Per quanto ce le troviamo sotto gli occhi ogni giorno e forse neppure ci facciamo caso, insomma, si tratta comunque di prodotti complessi e ad alta tecnologia: il risultato di diversi anni di lotta ai falsi e ai falsari che non possono diventare anch’essi, per necessità, sempre più sofisticati.