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economia

Gamergate, sessismo e comunità tossiche. Il gender gap nei videogiochi

Nel 2013 Zoë Quinn, una sviluppatrice di videogiochi indipendenti è oggetto di una campagne di molestie online a sfondo sessista dopo la pubblicazione di una avventura testuale dal titolo Depression Quest giudicata da una parte della comunità di gamer progressista e lontana dalle logiche commerciali a cui erano abituate. Per la prima volta sotto l’hastag gamergate altre denunce di abusi vengono a galla: il mondo del videogioco si dimostra non diverso purtroppo da altri mercati. Anche all’interno di importanti publisher come il gigante francese Ubisoft dopo una serie di denunce vengono avviate delle indagini che rivelano l’esistenza di alcuni ambienti di lavoro omofobi e razzisti. Nel mirino non solo quindi la comunità dei giocatori ma anche gli addetti ai lavoro. Qualche settimana fa, Stefania Sperandio, caporedattrice del sito specializzato Spaziogames, viene stata attaccata da alcuni lettori in quanto donna. In questa puntata accanto a Stefania Sperandio a parlare di donne, di comunità tossiche e di sessismo anche la giornalista videoludica e scrittrice Alessandra Contin, Cristina Da Rold e Luca Tremolada. Buona visione.

Think, Tally, Talk è un rotocalco di intrattenimento intelligente. Condotto da data journalist, gamer e pignoli. L’attualità in numeri e idee.

 

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