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cronaca

In una infografica chi sta vincendo la “streaming war”? Le dimensioni non sempre contano

Visual Capitalist ha realizzato una infografica che fotografa i servizi di video e audio streaming in base agli abbonati.  Con oltre 200 milioni di utenti  globali  nel 2020 Netflix è al primo posto. A 50 milioni di abbonati di distanza troviamo Amazon Prime Video che ha il vantaggio di essere parte dell’offerta Amazon. E Amazon inteso come gigante dell’e-commerce durante il lockdown se l’è passata particolarmente bene.  Più in giù, dopo i cinesi di Tencent (120 milioni) troviamo Disney+ che più che dagli analisti è dato a breve come il nuovo vincitore. Il servizio lanciato a novembre ha già 95 milioni di abbonati. Nella “pancia” di Disney+ ci sono proprietà intellettuali cioè le licenze di blockbuster come Star Wars, Pixar, Disney e Marvel. Più i documentari del National Geographics e recentemente per l’Italia i film del brand Star. Aggiugi poi che il nuovo Ceo ha dichiarato di volere fare “all-in” sullo streaming scommettendo il futuro dell’azienda sulla produzione di  105 progetti originali (film o serie tv) per Disney+. Se guardiamo ai contenuti difficile non prevedere una rapida scalata. Resta però il fatto che nello streaming chi è partito prima ha consolidato una posizione, conquistato un pubblico che va mantenuto e nutrito. Lo dimostra non solo Netflix ma anche Spotify, questa volta siamo nell’audio streaming, che con 144 milioni di abbonati di Spotify ha doppiato il pubblico di  Apple Music. Se ragioniamo in termini di dimensioni Sporify e Netflix sono poco cosa rispetto ai bilanci dei loro concorrenti che di mestiere però fanno altro. Ed questa la peculiarità di questo mercato. I due “specialisti” nei loro campi si mantengono perché oggi hanno più abbonati. Ma quanto potrà durare? Detto altrimenti, mantenere il vantaggio acquisito potrebbe costare troppo rispetto alle “economie” di scala dei loro inseguitori. Vale per musica e video ma anche per il gaming. Vedremo tra un anno come sarà cambiata l’infografica. Nell’attesa per la serie #comesimisura proponiamo una unità di misura appunto per comprendere meglio questo mercato.

Ma quanto consumano in contenuti in streaming? Cominciamo con distinguere tra streaming video e audio. Chiaramente il secondo consumo di meno.  In media, ascoltare online una canzone  (qualità bassa) consuma appena 43,2 Mb ogni ora.  Se passiamo da 96 Kilobit per secondo a una qualità media di 160 Kilobit per secondo un’ora 72 Mb. Per l’alta qualità in media ci vogliono  oltre 140 Mb. Se passiamo al video il traffico dati schizza alle stelle. I video di bassa qualità chiedono 300 Mb ogni ora. Quelli standard a definizione Sd (480p) arrivano a “pesare” 700 Mb.  In alta definizione (720p) siamo vicini al Gb mentre un video 2K (Ultra Hd) ne consumerà in sessanta minuti almeno 3 di Gigabytes.