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cronaca

Biglietti, visitatori e digitale: come si misura la cultura? Parliamo di musei

 

 

Biglietti, visitatori, digitale e poi tutto l’indotto del turismo classico. I musei, in particolare quelli italiani, andrebbero studiati più a fondo. Sopratutto oggi dopo il lockdown e con la prospettiva di potere ridisegnare il turismo. Anche con il digitale ma non solo con il digitale.

Per questo motivo, ed auspicandoci che, nel rispetto delle normative, si possa continuare a viaggiare quantomeno sul territorio nazionale senza troppe restrizioni, noi di Infodata abbiamo ripreso uno studio condotto dall’Istat che censisce gli itinerari museali del nostro paese in modo da fornire una sorta di riferimento visuale a mo’ di vademecum per la vostra prossima gita fuori porta.

Nei grafici che seguono sono rappresentati tutti gli itinerari censiti, geolocalizzati sul comune di riferimento.
In particolare, nella cartina, passando col cursore (click da mobile) sui singoli segnalini è possibile ottenere un dettaglio visivo con le informazioni dettagliate del percorso selezionato, corredato da una mappa localizzata che mostra la ramificazione dei percorsi costituenti per l’itinerario selezionato.
In aggiunta, con i due istogrammi vengono rappresentate le due top10 per quanto riguarda il totale dei visitatori e la percentuale di stranieri (entrambi riferiti all’anno 2018) che servono anche come highlight per evidenziare le località sulla mappa.

Per contestualizzare un po’ meglio il censimento, stando ai dati pubblicati dall’Istat, al 2018 l’Italia vantava un numero di musei, aree archeologiche, monumenti ed ecomusei di poco inferiore alle cinquemila unità (4908) localizzate su tutto il territorio, con un comune su tre in cui è presente almeno una di queste attrazioni a carattere museale.

Nel complesso, il numero di visitatori – attestato attorno ai 130 milioni di persone, in crescita rispetto al 2017 di circa l’8% – ha segnalato anche una buona componente di provenienza estera come riportato anche nei numeri a corredo della mappa.

La maggior parte delle attrazioni (oltre 3800) sono classificabili come musei, gallerie o raccolte di collezioni a cui si aggiungono oltre 600 monumenti o complessi monumentali, oltre 320 aree e parchi archeologici ed infine circa 70 strutture ecomuseali.

 

La mappa dei percorsi museali

Venendo alla cartina interattiva, si può notare come, tutto sommato, l’intera penisola sia omogeneamente costellata di itinerari culturali, a prescindere dal numero di visitatori che, chiaramente, è piuttosto soggetto a quanto le singole località siano universalmente conosciute.

Non stupisce infatti che Roma, dall’alto degli oltre venticinque milioni di visitatori figuri in cima alla graduatoria in fatto di numeri assoluti, staccando nettamente la coppia campana costituita da Pompei (tredici milioni) e Caserta (12,4) – rispettivamente note al grande pubblico principalmente per l’area archeologica e l’omonima reggia – che, anche sommando i valori puntuali, risultano lievemente sotto alla capitale in termini di persone.

Poco sotto il podio compare Firenze con i suoi dodici milioni di visitatori, prevalentemente attribuibili agli Uffizi (si veda il dettaglio nella mappa principale) e che registra un numero praticamente più che doppio rispetto ad un’altra grande meta del turismo italiano come Venezia (sesta in graduatoria), ferma a poco meno di sei milioni (5,9).

A separare queste due città, simbolo del Rinascimento italiano, al quinto posto della classifica, con numeri molto prossimi a quelli di Firenze (10,2 milioni) spunta l’itinerario che ha come museo principale la Villa Medicea di Poggio Caiano, ma che comprende poi tutta la zona ad ovest di Firenze e che si estende anche tra le province di Prato e Pistoia.

Esaminando invece le realtà museali con la maggior affluenza straniera in fatto di percentuale sul totale di visitatori, ecco che la top10 mostra destinazioni anche meno altisonanti.

Infatti, ad eccezione di Venezia (seconda con il 59,4%) e Firenze (quinta con il 38%), tra le prime dieci posizioni compaiono mete normalmente meno conosciute a livello globale come ad esempio la zona di Bressanone in provincia di Bolzano che spicca al primo posto a fronte dell’oltre 67% (in pratica due turisti su tre), a cui si aggiungono nel completare le prime cinque posizioni anche Castelsardo (terza, 45%) e Tramezzina (quarta, 42,3%).

Non ci resta quindi che augurarvi buona esplorazione alla ricerca degli itinerari per i vostri prossimi viaggi tutti italiani.