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economia

Il gap etnico dell’università oggi. La disuguaglianza negli Stati Uniti

 

Si stima che nel 2020 circa il 65% dei posti di lavoro americani richieda una qualche forma di istruzione universitaria, rispetto al 28% del 1973. In generale, i tassi di disoccupazione sono più bassi per le persone con un livello di istruzione superiore, e i loro salari sono più alti.

Rispetto ai diplomati, i laureati triennali hanno quasi due volte meno probabilità di essere disoccupati e guadagnano circa 25.000 dollari in più ogni anno. Inoltre, chi possiede una laurea triennale, guadagna in media quasi 1 milione di dollari in più nel corso della propria vita rispetto a chi non ha frequentato il college.

La cosa interessante è che non si tratta solo di un vantaggio individuale. Questi aspetti economici personali comportano maggiori benefici per la comunità: un aumento delle entrate fiscali e una minore dipendenza dall’assistenza pubblica o dai programmi di “rete di sicurezza sociale”. Inoltre, un aumento dei livelli di istruzione per tutti è associato a meno criminalità e detenzione, a una migliore salute pubblica, a più volontariato, e a più contributi filantropici.

Eppure, nel 2018 possiede un Bachelor (corrispondente alla nostra laurea triennale)  il 16% degli afro-americani e il 13% dei latini, contro il 24% degli americani bianchi caucasici adulti. E mano a mano che sale il livello di istruzione, aumenta il gap etnico. Ha un Master Degree il 10,7% dei bianchi, il 7% degli afro-americani e il 4,1% dei latini; un dottorato il 2,3% dei bianchi, l’1,2% degli afro-americani e lo 0,6% dei latini. In numero assoluto nel 2018 hanno una laurea magistrale oltre 15 mila bianchi e appena 1800 afro-americani adulti e 1300 latini. Hanno un dottorato 3218 bianchi e solo 300 afro-americani e 193 latini. Certo, bisogna considerare che (dato 2016), il 60% della popolazione americana è bianca caucasica, mentre gli afro-americani sono il 13% e i latini il 17%. Nel 2017, in media una persona con una laurea ha guadagnato 3,7 volte di più di una persona che ha abbandonato gli studi prima del diploma.

Nel 2014-2015 aveva un titolo di studio universitario  (associate+bachelor+master+dottorato) il 30% degli afro-americani fra i 25 e i 64 anni, rispetto al 47,1 per cento degli adulti bianchi della stessa età. Lo racconta un’analisi di Education Trust, una no profit statunitense che si occupa di disuguaglianze nell’accesso all’università.

Che cosa accadrà nel 2060, quando si prevede una netta diminuzione percentuale della presenza bianca?

Certo, le cose sono migliorate negli ultimi anni. Dal 2000 al 2016, ad esempio, il numero di adulti latini con un titolo di studio universitario è aumentato del 72%, quello di adulti afro-americani è aumentato del 25%.

La situazione nel paese però non è omogenea, anzi il gap è notevole: se consideriamo la percentuale di afro-americani 25-64 enni con almeno un “associate degree”, ci sono stati dove questo gruppo non supera il 20% del totale, cioè 10 punti percentuali al di sotto della media del paese. La metà degli stati americani ha una percentuale di afro americani laureati al di sotto della media nazionale. A cavarsela peggio è in particolare il Sud: Lousiana, Arkansas, Wisconsin, West Virginia, Mississippi, Nevada, South Carolina, Kentucky, Michigan.

Questi dati acquistano ancora più rilevanza se consideriamo che 7 dei 10 stati con il più basso tasso di raggiungimento dei neri si trovano nel sud, dove gli adulti afro-americani rappresentano quote maggiori della popolazione dello stato dai 25 ai 64 anni.  Oltre il 30% degli adulti in Louisiana e Mississippi e quasi il 16% degli adulti in Arkansas è afro-americano.

Nel complesso il divario fra bianchi e neri è ancora significativo. In ogni stato americano considerato esiste un divario etnico tra i tassi di laureati, e in metà degli stati tale gap fra bianchi e neri laureati supera i 15 punti percentuali.

Talvolta un gap ridotto non significa alti tassi di laureati fra gli afro-americani, ma solo che il livello di istruzione della popolazione è molto basso, anche fra i bianchi. È questo il caso del West Virginia, che mostra il gap più basso di tutti gli Stati Uniti, ma solo in ragione del fatto che sono pochi anche i laureati bianchi. Lo stesso per Kentucky e Tennessee.

Dei 10 stati con gap più esigui, solo il Nuovo Messico, l’Arizona, la Georgia e l’Oregon hanno tassi di laureati fra gli afro americani che superano la media nazionale.

 

All’altra estremità dello spettro troviamo Connecticut, Minnesota, Massachusetts, Wisconsin, New Jersey e New York, che presentano un’ampia disuguaglianza nel conseguimento del grado tra adulti bianchi e neri, ed è un problema, dal momento che questi stati rappresentano circa il 14% di tutti gli adulti afro-americani. In particolare i tre stati con le maggiori lacune sono il Connecticut, il Minnesota e il Massachusetts. Questi stati presentano differenze fra bianchi e neri che si avvicinano o superano i 23 punti percentuali. Inoltre, Wisconsin e Minnesota sono gli unici due stati in cui i residenti afro-americani hanno tassi di conseguimento della laurea inferiori alla media nazionale.