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La mappa dei Comuni più spendaccioni: i casi di Alto Adige, Valle D’Aosta e Sardegna

Alto Adige, Valle d’Aosta e, seppur in misura minore, Sardegna. É qui che si concentrano i Comuni più spendaccioni. Ovvero quelli che, nel 2018, hanno registrato una maggiore spesa pro capite per l’acquisto di beni e servizi oltre che per l’esecuzione di opere pubbliche. A censirli ci ha pensato “ContrattiPubblici.org,“, un progetto di Synapta che si occupa appunto di raccogliere i dati relativi alle spese della pubblica amministrazione e li utilizza per offrire servizi di business intelligence. Numeri che l’azienda ha condiviso con Infodata, che ha realizzato questa mappa.

 

 

Più il territorio di un Comune é scuro, maggiore é la spesa pro capite registrata nel 2018. Il rosso più scuro indica una spesa superiore ai 5mila euro per residente. I due filtri nella parte bassa della mappa consentono di zoomare sul territorio di una singola regione o di una provincia.

Come si può notare dalla mappa, i comuni con una spesa pro capite più alta si concentrano in Valle d’Aosta e nella provincia autonoma di Bolzano. Ma si possono notare aree rosse anche nell’alto Friuli e nelle zone alpine delle province di Torino e Cuneo. Possibile che in queste aree il valore sia spinto verso l’alto dal fatto che si tratta di zone poco popolose. E probabilmente lo stesso discorso vale anche per le zone centrali della Sardegna.

 

Non mancano i casi eccezionali. Come Pettinengo, nel biellese, dove la spesa pro capite nel 2018 ha sfiorato gli 850mila euro, o Oschiri (Sassari) e Pieve Vergonte (Verbania), che hanno sfiorato i 750mila euro. Numeri che, fanno notare da ContrattiPubblici.org, possono essere legati al fatto che le amministrazioni abbiano pubblicato male i propri dati.

 

Sí, perché come detto il database sulla base del quale é stata realizzata la mappa é stato compilato utilizzando le informazioni che le amministrazioni comunali rendono pubbliche. E l’aspetto maggiormente positivo, sottolineano da ContrattiPubblici.org, é che nella maggioranza dei casi vengono messi a disposizione dei dati di buona qualità.

 

Tornando alla mappa, l’indicazione della quantità di soldi spesi non deve essere inteso come un indice di qualità dell’attività di un’amministrazione comunale. Ridurre al minimo le spese e, soprattutto, gli investimenti potrebbe essere al contrario un segnale di immobilismo. Un valore elevato, al contrario, può essere dovuto ad un importante opera pubblica. Il tema, insomma, non é solo quanto si spende, ma anche perché lo si fa. Ma questo la mappa non é in grado di dircelo.

In merito al comunicato di Uncem dal titolo “Comuni che spendono: Uncem contro le fake-news“, la replica di Infodata e Synapta: 

I numeri della spesa pro capite dell’articolo derivano direttamente dai dati pubblicati da ogni Comune ai sensi della Legge 190 per ottemperare agli obblighi di trasparenza. Questi dati sulle spese di lavori e acquisti di servizi e forniture sono un patrimonio collettivo di notevole utilità, poiché permettono analisi interessanti sull’economia pubblica. Sebbene la qualità generale del dato sia alta (https://contrattipubblici.org/report/qualita-comuni-italiani-2019), alcuni singoli dati sporchi (ad esempio importi erroneamente alti o bassi) possono falsare il risultato finale dell’elaborazione. Alcuni Comuni ci hanno infatti segnalato delle inesattezze, talvolta anche grossolane, sul valore riportato. Li ringraziamo per averci aiutato a migliorare i dati da loro stessi inizialmente pubblicati e da noi rielaborati. Per noi questa occasione è gradita: lo sforzo distribuito di quasi 8000 Comuni nel rendersi trasparenti non è passato inosservato.  In merito al Comune di Salluzzo l’origine dell’errore è legata a questo contratto : https://contrattipubblici.org/contratto/Z1A254F2F2-00244360046/determina-spesa-euro-23131-35-lavori-accessori (che ancora non abbiamo corretto per poter spiegare la situazione), pubblicato dal Comune di Saluzzo all’indirizzo: http://contrattipubblici.sipalinformatica.it/l190c32/HH02AM38/dataset2018.xml il 29/01/2019. Attualmente quel contratto non è più presente su quel file, ma c’era fino al 22/01/2020 (ultimo nostro check). Peraltro i metadati di quel file segnalano un aggiornamento in data 24/01/2020, quindi successiva alla diffusione del nostro articolo. Che magari ha avuto una sua utilità.

Per chi volesse segnalare ulteriori anomalie noi siamo in ascolto su contrattipubblici@synapta.it

Ultimi commenti
  • Flavio |

    E’ amaro leggere “Comuni Spendaccioni” quando ci si trova con una cartina che mette in risalto, per chi un pochino se ne intenda di geografia nazionale, zone dell’Italia poco popolate e/o di non facile accesso. Chiunque lavori un pochino nei trasporti o sia ogni giorno sulle strade sa che le zone alpine del Piemonte, V. Aosta, Lombardia, Trentino, Veneto e Fvg sono raggiungibili solo con grande dispendio di energia ed i cui costi di approvigionamento per conformazione fisica stessa non possono essere paragonati a zone di pianura. Idem per zone dell’Italia molto estese ma insulari o per le zone della dorsale appeninica… leggere un titolo così quindi è davvero fuorviante. Peccato perchè invece l’incipit dell’articolo dovrebbe essere ciò che giustamente viene detto nella sua conclusione. Ma in un’epoca in cui “Stato=brutto” – salvo poi lamentarsi quando gli ospedali contigui alle zone alpine che chiudono per “tagliare la spesa” costringendo così le persone a farsi 100km per arrivare in ospedale – non c’era altro da aspettarsi.

  • Marco Onnis |

    Ma che razza di titolo è, ma che genere di servizio pensate di svolgere?

  • Luca Tremolada |

    In merito al comunicato di Uncem dal titolo “Comuni che spendono: Uncem contro le fake-news“, la replica di Infodata e Synapta:

    I numeri della spesa pro capite dell’articolo derivano direttamente dai dati pubblicati da ogni Comune ai sensi della Legge 190 per ottemperare agli obblighi di trasparenza. Questi dati sulle spese di lavori e acquisti di servizi e forniture sono un patrimonio collettivo di notevole utilità, poiché permettono analisi interessanti sull’economia pubblica. Sebbene la qualità generale del dato sia alta (https://contrattipubblici.org/report/qualita-comuni-italiani-2019), alcuni singoli dati sporchi (ad esempio importi erroneamente alti o bassi) possono falsare il risultato finale dell’elaborazione. Alcuni Comuni ci hanno infatti segnalato delle inesattezze, talvolta anche grossolane, sul valore riportato. Li ringraziamo per averci aiutato a migliorare i dati da loro stessi inizialmente pubblicati e da noi rielaborati. Per noi questa occasione è gradita: lo sforzo distribuito di quasi 8000 Comuni nel rendersi trasparenti non è passato inosservato. In merito al Comune di Salluzzo l’origine dell’errore è legata a questo contratto : https://contrattipubblici.org/contratto/Z1A254F2F2-00244360046/determina-spesa-euro-23131-35-lavori-accessori (che ancora non abbiamo corretto per poter spiegare la situazione), pubblicato dal Comune di Saluzzo all’indirizzo: http://contrattipubblici.sipalinformatica.it/l190c32/HH02AM38/dataset2018.xml il 29/01/2019. Attualmente quel contratto non è più presente su quel file, ma c’era fino al 22/01/2020 (ultimo nostro check). Peraltro i metadati di quel file segnalano un aggiornamento in data 24/01/2020, quindi successiva alla diffusione del nostro articolo. Che magari ha avuto una sua utilità.

    Per chi volesse segnalare ulteriori anomalie noi siamo in ascolto su contrattipubblici@synapta.it

  • Luca Tremolada |

    Su Saluzzo stiamo ricontrollando un dataset. Verificheremo i contratti registrati nel dataset. Se ci fossero errori rettificheremo.

  • Michele Antonio Fino |

    Buongiorno,
    siete sicuri della consistenza di dati che sbandierate con un titolo da Colonna Infame?
    Avete svolto qualche minima e del tutto agevole verifica di quanto una società di consulenza e NON un ente di ricerca vi ha trasmesso?
    VI faccio un esempio banale: avete verificato la congruenza dlela spesa procapite con il bilancio comunale dell’anno di riferimento? NON è difficile e sono tutti dati pubblici che non richiedono linked data, ma solo una calcolatrice e buon senso.
    Vi faccio un esempio.
    Dalla vostra mappa risulta che Saluzzo abbia speso oltre 27000 euro pro capite nell’anno di riferimento.
    Avendo 17000 abitanti (o pochissimo di più) una semplice moltiplicazione dà come risultato 459 milioni di spesa. Quasi mezzo miliardo di euro.
    Ora, dato il bilancio annuale di quel comune pareggia intorno ai 20 milioni, come si spiega secondo voi una spesa pari a 23 volte il bilancio annuale?
    Non vi sorge il dubbio che questi dati siano del tutto senza valore perché non verificati adeguatamente e che, conseguentemente, pubblicarli sotto il titolo “comuni spendaccioni” costituisca diffamazione a mezzo stampa?
    Cordiali saluti!

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