Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
cronaca

Le donne al volante sono meno pericolose degli uomini. Soprattutto tra i giovani

var divElement = document.getElementById(‘viz1579013031231’); var vizElement = divElement.getElementsByTagName(‘object’)[0]; vizElement.style.width=’800px’;vizElement.style.height=’727px’; var scriptElement = document.createElement(‘script’); scriptElement.src = ‘https://public.tableau.com/javascripts/api/viz_v1.js’; vizElement.parentNode.insertBefore(scriptElement, vizElement);

Scopri l’età del proprietario e il sesso dei veicoli in circolazione. L’infografica sopra riguarda le autovetture immatricolate in cinque anni, dal 2012 al 2016. Il database e la metodologia le abbiamo illustrata qui. Come funziona? Si clicca la marca e nel grafico si evidenzia l’età del proprietario e il genere (dati in percentuale). Qui il post originario.

“Donne al volante pericolo costante” è forse un proverbio antico, sicuramente una disciminazione sessista nei confronti delle donne e in più non risponde a verità.  Come riporta la rivista francese AutoPlus, sulla base dell’ultima indagine effettuata in Belgio dal Vias Institute, le donne sono un migliore affare per le compagnie di assicurazione – non solo perché – scrive l’Ansa – sono percentualmente meno coinvolte un incidenti ma anche per avere meno spesso torto – e quindi meriterebbero tariffe assicurative più vantaggiose. L’analisi di AutoPlus evidenzia che le donne sono meno colpite dagli uomini in caso d’incidente, prova della loro maggiore cautela. Rappresentano infatti il 44% di chi ha conseguenze lievi, il 23% di chi viene ferito gravi e il 34% di chi subisce danni gravi. In altre parole, le donne sono coinvolte in incidenti meno gravi rispetto alle loro controparti maschili. Inoltre, gli incidenti che vedono coinvolto un guidatore di sesso femminile comportano la metà del tasso di mortalità rispetto agli incidenti con un maschio al volante. Per il Vias Institute ci sono 10 decessi per 1.000 lesioni corporali per incidenti che coinvolgono una donna automobilista, rispetto ai 19 degli automobilisti maschi.

In generale, che si tratti di conducenti, passeggeri o pedoni, le donne rappresentano il 43% delle vittime di incidenti stradali (uccise o ferite). E la loro percentuale scende addirittura al 37% quando vengono prese in considerazione solo le donne guidatrici. Al contrario, il 62% dei passeggeri uccisi o feriti sono donne, cosa che si spiega con il fatto che è quasi sempre un uomo a mettersi al volante quando ci sono più persone a bordo. La differenza è particolarmente marcata tra i giovani (15-19 anni e 20-24 anni) e trenta (30-34 anni e 35-39 anni), dove ci sono 1,4 volte più vittime di sesso maschile rispetto a donne vittime (per 100.000 abitanti).

Quasi 2 su 3 conducenti che ricevono una multa dopo aver commesso una infrazione sono maschi, cosi come 3 su 4 condannati per reati stradali. Uno dei motivi della minore sinistrosità delle donne al volante è il meno frequente abuso di alcol.

La probabilità che un uomo guidi dopo aver superato il limite legale è 4 volte superiore rispetto alle donne e ciò è dovuto anche alla maggiore cautela delle guidatrici nel mettersi al volante in condizioni ‘a rischio’. Questa propensione più maschile a guidare sotto l’influenza dell’alcool è confermata anche dalle statistiche sugli incidenti. Nelle analisi effettuate dopo un sinistro solo il 5% delle donne che erano al volante avevano superato il limite di legge, mentre per i maschi questa percentuale sale all’11%.