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politica

Lingue straniere e formazione, Italia sotto la media europea

Eurostat lo definisce basic education, ma con l’educazione di base (questa la traduzione letterale) ha poco a che vedere, dato che misura la percentuale di dipendenti coinvolti in attività di formazione pagate dall’azienda e quella delle persone tra i 25 ed i 64 anni che affermano di non conoscere alcuna lingua straniera. Inoltre, a differenza degli altri indicatori che compongono l’indice di competitività, vene misurato a livello nazionale e non regionale.

Ad ogni modo, su una scala da 0 a 100 la media europea si attesta a 54,9. Il punteggio più alto, pari a 100, lo ottiene la Svezia, seguita dall’Olanda con 96,6 e dalla Danimarca con 95,9. In fondo alla classifica la Romania con 0, la Grecia con 20,5 e la Bulgaria con 22,5. L’Italia rientra nel gruppo di quei Paesi che abbassano la media europea, visto che si ferma a 44,2.