Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
tecnologia

Volete davvero salvare il Pianeta dal riscaldamento globale? I piccoli gesti quotidiani (che non servono)

 

 

Nel nostro piccolo, nei famosi e fumosi piccoli gesti quotidiani quali sono i comportamenti che dobbiamo avere per ridurre la nostra impronta di carbonio (carbon print). Detto altrimenti cosa possiamo fare per ridurre le emissioni gas serra che stanno contribuendo al fenomeno del riscaldamento globale. Un articolo scientifico del 2017 che ancora oggi fa discutere ha provato a quantificare le scelte quotidiane in termini di CO2. Secondo una ricerca svedese della Lund University e pubblicata su Environmental Research Letters, se si desidera davvero contribuire a frenare il riscaldamento globale,  è opportuno avere meno figli, rinunciare all’auto e alla carne. Vediamo i numeri.  Teniamo conto che per gli accordi di Parigi entro il 2050  le emissioni di carbonio devono scendere a due tonnellate di CO2 per persona. Un figlio produce 58,6 tonnellate di CO2 in un anno. Non occcorre essere uno studioso di teoria dello sviluppo demografico per capire che più la razza umana aumenta e maggiori sono le probabilità di inquinare. Detto questo rinunciare a procreare potrebbe apparire eccessivo. Potrebbe appararire invece più sensato allora rinunciare all’automobile, sono 2,4 tonnellate di CO2 in meno all’anno. Volare produce 285 grammi di CO2 per ogni passeggero (una media di 88 persone a volo) per ogni chilometro percorso. Rinunciare a un volo intercontinentale vuole dire risparmiare 1,6 tonnella di anidride carbonica.Rinunciare alla carne vuole dire in media non produrre 820 Kilogrammi di CO2 al’anno.

Qui sotto la classifica dell’impatto delle nostre scelte sul benessere del pianeta in termini di emissioni di gas serra. 

É stato calcolato che una partita di calcio emette 820 tonnellate di CO2, in pratica un quinto di quanto emette uno shuttle in partenza. Basta pensare all’uso della corrente elettrica impiegata in uno stadio durante un incontro di calcio; i trasporti che sono utilizzati per permettere ai tifosi di assistere alla partita e tutte le possibili azioni correlate ad andare allo stadio. Anche una mail produce anidride carbonica. Un’ indagine della Ademe (l’agenzia francese per l’ambiente e il controllo energetico) avrebbe calcolato che un impiegato produce, in media, oltre 13 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Solo una mail, ricevuta o inviata, ne produce 19 grammi. Il calcolo viene effettuato prendendo in considerazione l’elettricità consumata da un pc e i server utilizzati durante il processo di invio e archiviazione.

I risparmi di emissioni di CO2 in base alla popolazione nazionale. 

Chiaramente non se ne esce. Rinunciare all’auto vuole dire andare solo a piedi o in bici. Se usi i mezzi pubblici si risparmia individualmente qualcosa ma qualcosa si produce comunque. Ci si può immolare per l’ambiente ma la santità del singolo non inibisce l’azione dei gas serra sull’atmosfera. Dobbiamo accettare che esistono dei comportamenti individuale che “fanno” bene all’ambiente ma se restano indivuali non risolvono il problema.

Allo stesso modo ragionare sui massimi sistemi distribuendo colpe non aiuta. In molti Paesi del mondo, come scrivi qui Riccardo Saporiti, l’aumento dell’inquinamento correla con un generale aumento della ricchezza e, di conseguenza, delle condizioni di vita della popolazione, perlomeno a medio termine. E se quindi fanno bene gli studenti a scendere in piazza per sollecitare la politica a farsi carico del problema, la sfida è quella di coniugare un modello di sviluppo economico che permetta anche di ridurre le emissioni inquinanti.

L’alternativa è quella di dire agli abitanti di quei Paesi che stanno uscendo dalla povertà che devono tornare indietro per salvare il clima. Un argomento poco convincente, soprattutto mentre l’Occidente, pur impegnato a ridurle, presenta le quote maggiori di emissioni di CO2 pro capite.

Servono azioni collettive anche perché l’ambiente non ragiona in termini di emissioni di Co2 pro capite.

Ultimi commenti
  • Sara |

    Poi vorrei le quasi 60 tonnellate di CO2 a figlio, contro le 2, 3 tonnellate (per alcune addirittura chili!) e simili per tutte le altre attività.
    Vogliamo mettere?
    Poi non si dice di non fare più, in assoluto, figli , nessuno.
    Ogni volta che si parla di “fare meno figli” lo si interpreta come “zero nascite in tutto il mondo per sempre”.
    Chi non vuole o non è molto convinto non lo fa (anziché farlo per le solite pressioni e convenzioni sociali e paure), chi proprio lo desidera ardentemente ne fa al massimo uno o due.
    Si smette di elogiare le famiglie numerose e di dare benefici a chi fa figli.

  • Sara |

    Poi vorrei le quasi 60 tonnellate di CO2 a figlio, contro le 2, 3 tonnellate (per alcune addirittura chili!) e simili per tutte le altre attività.
    Vogliamo mettere?
    Poi non si dice di non fare più, in assoluto, figli , nessuno.
    Ogni volta che si parla di “fare meno figli” lo si interpreta come “zero nascite in tutto il mondo per sempre”.
    Chi non vuole o non è molto convinto non lo fa (anziché farlo per le solite pressioni e convenzioni sociali e paure), chi proprio lo desidera ardentemente ne fa al massimo uno o due.
    Si smette di elogiare le famiglie numerose e di dare benefici a chi fa figli.

  • Sara |

    Qualunque attività umana inquina.
    Prendiamo ad esempio l’automobile: C’è chi dice che quella elettrica è a emissioni Zero, però gira e rigira per produrla e smaltirla si inquina di più.
    E così vale per tutto il resto.
    Possiamo anche riciclare, cercare di rinunciare del tutto all’auto, non fare più viaggi aerei, non mangiare carne, ma si pongono tre grandi temi:
    1) dato che ogni attività umana inquina, Se continuiamo ad aumentare di numero non si risolve niente. È necessario il contenimento demografico oltre ai comportamenti virtuosi.
    Contenimento demografico in tutto il mondo badate bene prima che intervengono i soliti a dirmi “Vallo a dire ai paesi poveri, in Italia siamo già sotto la soglia di ricambio”. Io lo dico a tutti in tutto il mondo, anche agli italiani ,e poi questa famosa “soglia di ricambio” è solo per tenere in piedi l’economia ,per pagare le pensioni e per il PIL. Non certo per vivere meglio, respirare aria più pulita e avere più spazio. È solo una logica economica, il baratro nel quale Siamo caduti.
    Se in Italia fossimo meno di 60 milioni si sarebbe molto molto meglio.
    Anche nelle pubblicità se devono venderti qualcosa fanno sempre vedere spazi verdi.
    Lo spazio piace anche se poi uno Si è assuefatto a vivere in città perché passa da un locale a un altro e fa shopping, definendo questo un “avere tutto”.

    2) Come ottenere questo contenimento demografico? Ci sono quattro opzioni: andare in un altro pianeta o vivere in pianeti artificiali ancora non si può; uccidere Chi è già vivo direi di no.
    Ci sono le altre due strade: far tornare elevata la mortalità, come prima della medicina moderna con i suoi vaccini e antibiotici e cure varie, e un’aspettativa di vita molto più bassa (non i 90 anni attuali);
    oppure, ahimè, con il calo drastico delle nascite . Non mi si dica “in Italia siamo già sotto la soglia di ricambio” , perché 60 milioni non è certo il numero ideale , se si vuole mantenere questa soglia di ricambio o addirittura aumentare la popolazione è solo per tenere in piedi questo sistema economico ,per il PIL e per le pensioni, non certo per l’ambiente e per il vivere meglio .
    Dal momento che a causa della medicina moderna è aumentata l’aspettativa di vita e abbiamo creato un mondo di anziani e gente adulta, e non credo che si voglia tornare a prima delle scoperte mediche , quindi con una mortalità molto più elevata , purtroppo si devono fare meno figli in tutto il mondo per contenere la popolazione umana. Mi dispiace ma è così.
    Abbiamo creato voluto un’umanità vecchia e adulta. E Come mettere un tappo ad un lavandino : se l’acqua scende nello scarico a gocce, il rubinetto va chiuso o tenuto aperto in modo tale che scendono solo gocce, altrimenti allarghiamo la stanza.
    Così abbiamo fatto con l’aumento dell’aspettativa di vita e il calo della mortalità anche infantile , che una volta era molto alta. Si permane di più sulla terra, non si lascia spazio per chi viene dopo, si continuano ad usare le risorse che spetterebbero a chi viene dopo di noi, si continua ha inquinare nei vari modi.

    3) Ed ecco la terza questione già preannunciata nel secondo punto.
    Viviamo in un sistema industriale, consumista, che per sua stessa definizione si basa sulla continua produzione di beni che poi vanno continuamente consumati.
    In un ciclo continuo, inarrestabile, altamente inquinante sia nella fase di produzione che di smaltimento, e nel caso di alcuni beni, come per esempio l’automobile, anche durante il loro utilizzo.
    Se si guida meno, si comprano meno cose, si torna a una vita più semplice, si evita di comprare in continuazione una nuova auto, non si fanno viaggi aerei, non si va in vacanza, eccetera, questo sistema crolla.
    Senza consumi il sistema consumista cade.
    Dunque?
    Guardando poi alle singole persone, c’è tanto egoismo quando vengono toccate le abitudini quotidiane.
    Per esempio che senso ha fare la domenica a piedi perché l’aria è irrespirabile per lo smog?
    Innanzitutto non serve a niente, perché non basta un solo giorno, poi comunque non si guida solo in quel posto dove c’è la “domenica a piedi”, ma nel resto del mondo si.
    Inoltre, durante tutta la settimana, oltre alle persone obbligate a usare l’auto per andare al lavoro, c’è un via vai continuo di pensionati che guidano in continuazione, si comprano l’auto nuova , insomma non rinunciano a niente pur avendo l’opportunità di campare fino a 90 anni grazie alla medicina moderna (salvo dare dell’egoista ai giovani) (e salvo poi dire che per colpa dell’inquinamento i loro nipotini hanno problemi asmatici o altre allergie ),
    e un via vai di persone che non lavorano o hanno ore libere dal lavoro che comunque girano per andare a zonzo tra shopping locali e svaghi vari. Per non parlare dei ragazzi, che ormai a 18 anni hanno quasi tutti l’auto e la usano tantissimo per andare “a divertirsi “.
    Bene, mi rendo conto che le industrie inquinano ancora di più delle emissioni delle automobili (cosí dicono, almeno), ma lo smog auto ormai è diventato un veleno per le nostre città e paesi, quindi vorrei fare un ragionamento sulle automobili, come esempio: se si facesse una legge che stabilisce il ritiro immediato della patente ai pensionati (visto che ormai non devono andare al lavoro.. e la salute pubblica è certamente più importante dell’ avere la possibilità di andare nei centri commerciali o al bar in macchina) e il divieto di usare l’auto a CHIUNQUE se non per andare al lavoro e a fare la spesa una volta a settimana , quante persone sarebbero d’accordo?
    “eh no, non si può privare la libertà”.
    Eppure il motivo sarebbe la tutela della salute pubblica e la salvaguardia di un pianeta vivente.
    Non sono noccioline.
    Lo smog auto ormai ci fa soffocare , sarebbe un provvedimento per una situazione di emergenza , un’emergenza ormai perenne e, tenuto conto che respiriamo 24 ore su 24 , anche molto seria.
    Per il coronavirus tutti hanno paura, eppure non è certo un virus come quello del film “Virus letale” altrimenti ci sarebbero stati milioni di morti al giorno.
    Su 8 miliardi di persone, non c’è stato nemmeno un milione di morti.
    Ma le persone con coscienza e impegno girano con la mascherina, si igienizzano le mani, guardano male chi starnutisce, fanno fare disegnini ai bambini…
    Giusto.
    Lo smog provoca Circa 7 milioni di morti all’anno … di cui circa 3 milioni per lo smog..
    Ma noi dobbiamo continuare ad accendere l’auto.
    Giusto?
    È libertà.
    La libertà non dovrebbe avere come limite il non fare del male agli altri (e per altri includerei anche le altre specie viventi di questo pianeta)?
    Dovremmo girare ogni giorno con le mascherine per i veleni che inaliamo con lo smog auto!
    Una decisione del genere, oltre a non incontrare il plauso delle persone comuni, farebbe crollare l’industria dell’automobile (e rientriamo nel discorso dell’Economia consumista e delle Industrie che devono continuare a produrre a vendere per stare in piedi).
    Di nuovo, come se ne esce?
    I nostri atteggiamenti individuali sono sicuramente importanti , ma più di un di un tot non rinunciamo questo è sicuro.
    E come si può uscire da un’economia consumista?
    Con la mera sussistenza quasi tutte (o tutte) le industrie chiuderebbero, i posti di lavoro come si fa?
    Non dimentichiamoci che siamo 8 miliardi, non ci sono solo i 60 milioni di Italiani in tutto il mondo, ci sono Paesi poveri che ambiscono a vivere come noi e inquineranno tantissimo, tenendo anche conto che hanno una natalità altissima e anche lì la aspettativa di vita migliorerà e arriverà a 90 anni. La popolazione umana deve avere un limite, i singoli atteggiamenti non bastano.

  • Sara |

    Qualunque attività umana inquina.
    Prendiamo ad esempio l’automobile: C’è chi dice che quella elettrica è a emissioni Zero, però gira e rigira per produrla e smaltirla si inquina di più.
    E così vale per tutto il resto.
    Possiamo anche riciclare, cercare di rinunciare del tutto all’auto, non fare più viaggi aerei, non mangiare carne, ma si pongono tre grandi temi:
    1) dato che ogni attività umana inquina, Se continuiamo ad aumentare di numero non si risolve niente. È necessario il contenimento demografico oltre ai comportamenti virtuosi.
    Contenimento demografico in tutto il mondo badate bene prima che intervengono i soliti a dirmi “Vallo a dire ai paesi poveri, in Italia siamo già sotto la soglia di ricambio”. Io lo dico a tutti in tutto il mondo, anche agli italiani ,e poi questa famosa “soglia di ricambio” è solo per tenere in piedi l’economia ,per pagare le pensioni e per il PIL. Non certo per vivere meglio, respirare aria più pulita e avere più spazio. È solo una logica economica, il baratro nel quale Siamo caduti.
    Se in Italia fossimo meno di 60 milioni si sarebbe molto molto meglio.
    Anche nelle pubblicità se devono venderti qualcosa fanno sempre vedere spazi verdi.
    Lo spazio piace anche se poi uno Si è assuefatto a vivere in città perché passa da un locale a un altro e fa shopping, definendo questo un “avere tutto”.

    2) Come ottenere questo contenimento demografico? Ci sono quattro opzioni: andare in un altro pianeta o vivere in pianeti artificiali ancora non si può; uccidere Chi è già vivo direi di no.
    Ci sono le altre due strade: far tornare elevata la mortalità, come prima della medicina moderna con i suoi vaccini e antibiotici e cure varie, e un’aspettativa di vita molto più bassa (non i 90 anni attuali);
    oppure, ahimè, con il calo drastico delle nascite . Non mi si dica “in Italia siamo già sotto la soglia di ricambio” , perché 60 milioni non è certo il numero ideale , se si vuole mantenere questa soglia di ricambio o addirittura aumentare la popolazione è solo per tenere in piedi questo sistema economico ,per il PIL e per le pensioni, non certo per l’ambiente e per il vivere meglio .
    Dal momento che a causa della medicina moderna è aumentata l’aspettativa di vita e abbiamo creato un mondo di anziani e gente adulta, e non credo che si voglia tornare a prima delle scoperte mediche , quindi con una mortalità molto più elevata , purtroppo si devono fare meno figli in tutto il mondo per contenere la popolazione umana. Mi dispiace ma è così.
    Abbiamo creato voluto un’umanità vecchia e adulta. E Come mettere un tappo ad un lavandino : se l’acqua scende nello scarico a gocce, il rubinetto va chiuso o tenuto aperto in modo tale che scendono solo gocce, altrimenti allarghiamo la stanza.
    Così abbiamo fatto con l’aumento dell’aspettativa di vita e il calo della mortalità anche infantile , che una volta era molto alta. Si permane di più sulla terra, non si lascia spazio per chi viene dopo, si continuano ad usare le risorse che spetterebbero a chi viene dopo di noi, si continua ha inquinare nei vari modi.

    3) Ed ecco la terza questione già preannunciata nel secondo punto.
    Viviamo in un sistema industriale, consumista, che per sua stessa definizione si basa sulla continua produzione di beni che poi vanno continuamente consumati.
    In un ciclo continuo, inarrestabile, altamente inquinante sia nella fase di produzione che di smaltimento, e nel caso di alcuni beni, come per esempio l’automobile, anche durante il loro utilizzo.
    Se si guida meno, si comprano meno cose, si torna a una vita più semplice, si evita di comprare in continuazione una nuova auto, non si fanno viaggi aerei, non si va in vacanza, eccetera, questo sistema crolla.
    Senza consumi il sistema consumista cade.
    Dunque?
    Guardando poi alle singole persone, c’è tanto egoismo quando vengono toccate le abitudini quotidiane.
    Per esempio che senso ha fare la domenica a piedi perché l’aria è irrespirabile per lo smog?
    Innanzitutto non serve a niente, perché non basta un solo giorno, poi comunque non si guida solo in quel posto dove c’è la “domenica a piedi”, ma nel resto del mondo si.
    Inoltre, durante tutta la settimana, oltre alle persone obbligate a usare l’auto per andare al lavoro, c’è un via vai continuo di pensionati che guidano in continuazione, si comprano l’auto nuova , insomma non rinunciano a niente pur avendo l’opportunità di campare fino a 90 anni grazie alla medicina moderna (salvo dare dell’egoista ai giovani) (e salvo poi dire che per colpa dell’inquinamento i loro nipotini hanno problemi asmatici o altre allergie ),
    e un via vai di persone che non lavorano o hanno ore libere dal lavoro che comunque girano per andare a zonzo tra shopping locali e svaghi vari. Per non parlare dei ragazzi, che ormai a 18 anni hanno quasi tutti l’auto e la usano tantissimo per andare “a divertirsi “.
    Bene, mi rendo conto che le industrie inquinano ancora di più delle emissioni delle automobili (cosí dicono, almeno), ma lo smog auto ormai è diventato un veleno per le nostre città e paesi, quindi vorrei fare un ragionamento sulle automobili, come esempio: se si facesse una legge che stabilisce il ritiro immediato della patente ai pensionati (visto che ormai non devono andare al lavoro.. e la salute pubblica è certamente più importante dell’ avere la possibilità di andare nei centri commerciali o al bar in macchina) e il divieto di usare l’auto a CHIUNQUE se non per andare al lavoro e a fare la spesa una volta a settimana , quante persone sarebbero d’accordo?
    “eh no, non si può privare la libertà”.
    Eppure il motivo sarebbe la tutela della salute pubblica e la salvaguardia di un pianeta vivente.
    Non sono noccioline.
    Lo smog auto ormai ci fa soffocare , sarebbe un provvedimento per una situazione di emergenza , un’emergenza ormai perenne e, tenuto conto che respiriamo 24 ore su 24 , anche molto seria.
    Per il coronavirus tutti hanno paura, eppure non è certo un virus come quello del film “Virus letale” altrimenti ci sarebbero stati milioni di morti al giorno.
    Su 8 miliardi di persone, non c’è stato nemmeno un milione di morti.
    Ma le persone con coscienza e impegno girano con la mascherina, si igienizzano le mani, guardano male chi starnutisce, fanno fare disegnini ai bambini…
    Giusto.
    Lo smog provoca Circa 7 milioni di morti all’anno … di cui circa 3 milioni per lo smog..
    Ma noi dobbiamo continuare ad accendere l’auto.
    Giusto?
    È libertà.
    La libertà non dovrebbe avere come limite il non fare del male agli altri (e per altri includerei anche le altre specie viventi di questo pianeta)?
    Dovremmo girare ogni giorno con le mascherine per i veleni che inaliamo con lo smog auto!
    Una decisione del genere, oltre a non incontrare il plauso delle persone comuni, farebbe crollare l’industria dell’automobile (e rientriamo nel discorso dell’Economia consumista e delle Industrie che devono continuare a produrre a vendere per stare in piedi).
    Di nuovo, come se ne esce?
    I nostri atteggiamenti individuali sono sicuramente importanti , ma più di un di un tot non rinunciamo questo è sicuro.
    E come si può uscire da un’economia consumista?
    Con la mera sussistenza quasi tutte (o tutte) le industrie chiuderebbero, i posti di lavoro come si fa?
    Non dimentichiamoci che siamo 8 miliardi, non ci sono solo i 60 milioni di Italiani in tutto il mondo, ci sono Paesi poveri che ambiscono a vivere come noi e inquineranno tantissimo, tenendo anche conto che hanno una natalità altissima e anche lì la aspettativa di vita migliorerà e arriverà a 90 anni. La popolazione umana deve avere un limite, i singoli atteggiamenti non bastano.

  • Antonio |

    Sicuramente 60 milioni di italiani possono fare qualcosina per l’ambiente.. ma se circa 1,4 miliardi di cinesi continuano a PRODURRE pesantemente senza NESSUN rispetto per l’ambiente gli oggetti che usiamo in tutto il mondo, allora significa che non otterremo nulla. Noi andiamo pure in bicicletta e con l’auto elettrica. Ma se per produrre quell’auto elettrica e le sue componenti hanno già inquinato di più di quanto avremmo inquinato usando la nostra fiat.. alla fine l’ambiente continua a pagare caro!
    Insomma.. l’unica cosa da fare è premere sui paesi che al mondo inquinano DAVVERO di più, come valore assoluto. Poi non dovremmo dimenticarci che mentre noi esseri animali produciamo CO2, i vegetali la consumano! Quindi un modo per compensare è quello di aumentare la vegetazione concentrandosi sulle specie vegetali che consumano più CO2!

Suggeriti