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cronaca

La ricchezza c’entra con la salute mentale?

Buone condizioni economiche e salute mentale vanno di pari passo? Lo scrivamo subito: incrociando i dati sul consumo di psicofarmaci e la ricchezza su base locale la correlazione appare debole.  Se consideriamo i dati Istat sul consumo di psicofarmaci, in testa alla classifica troviamo la Toscana con 60,96 (dosi medie di assunzione giornaliera ogni mille abitanti), seguita da Bolzano (53,63) e Liguria (53,03), che sono anche in testa alla classifica delle regioni più ricche.

Al contrario, le regioni più sfavorite dal punto di vista economico, risultano essere anche quelle con un minor tasso di consumo di psicofarmaci, come la Sicilia, la Puglia e la Campania. Se guardiamo all’Europa, la Germania, con l’economia più solida e stabile del Vecchio Continente, risulta prima nell’utilizzo di questa tipologia di medicinale.

 
Per avere una correlazione forte tra i due elementi (salute mentale e ricchezza) avremmo bisogno di esaminare diverse altre variabili: per esempio, il tipo di psicofarmaco. Difficile mettere insieme antidepressivi con antipsicotici, per dire. E attenzione anche a correlare direttamente l’utilizzo degli psicofarmaci con il disagio mentale: va detto che in alcuni casi il disagio psichico è ancora vittima di uno stigma sociale e culturale per cui sono inferiori le richieste di aiuto, il che non significa però che non ci sia disagio mentale. Certo è che diverse ricerche mostrano una incidenza maggiore di alcune tipologie di disturbo (tra cui quello depressivo) in situazioni di disagio economico.

21esimo Master Comunicazione, Digital Media e Social Strategy.  Articolo realizzato dagli studenti dei Master della Business School  24

Autori

Adelina Luiza Cazacu, Martina Servadei, Carlotta Valle

 Con la collaborazione di Riccardo Saporiti, Luca Tremolada, Andrea Gianotti