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Quanti sono 4,8 zettabyte? Il traffico dati su Internet tra il 1984 ed il 2016

Quanti sono 4,8 zettabyte? Sono tanti quanto l’intero traffico di dati transitato sulla rete Internet tra il 1984 ed il 2016. O, il che è lo stesso, tanti quanti ne transiteranno nel solo anno 2022. A predire questa vera e propria esplosione della mole di dati trasmessa in rete è l’edizione 2018 del Cisco Visual Networking Index. Un report che, ogni anno, fornisce indicazioni sullo sviluppo futuro di Internet, vuoi in termini di infrastruttura, che di velocità, che appunto di traffico.

Per il quale, come detto, il Cisco VNI prevede un incremento esponenziale. Al quale contribuirà, ovviamente per la sua parte, anche l’Italia. A cominciare dal traffico Internet, che il report definisce come quella mole di dati che passa su una backbone, attraversando reti gestite da diversi provider. La previsione è che si passi dai 18 gigabyte pro capite dello scorso anno ai 59 del 2022:

Un aumento analogo è previsto per il traffico IP, che il rapporto definisce come il traffico gestito da un singolo provider e che passa su una singola rete. E che include anche il traffico generato dai video on demand e che passa su reti aziendali. In questo caso la mole di dati in transito ogni giorno triplicherà, passando da 40 a 120 petabyte.

«La crescita del traffico dati cui assistiamo nel nostro Paese è legata all’auento del numero di device connessi», sotto linea Paolo Campoli, responsabile segmento Service Provider per il mercato italiano di Cisco. Inoltre, prosegue, «incide la maggiore penetrazione degli accessi in fibra ottica e banda ultra larga». Connessioni di questo tipo, il ragionamento, favoriscono la crescita del consumo di dati. «In casa si consumano più contenuti video in streaming e si sperimenta la domotica. In azienda si utilizzano servizi in cloud e si digitalizzano i processi».

L’Italia conferma inoltre un trend globale, legato al fatto che la principale causa dell’aumento del traffico si lega ai video. Che si tratti di film o serie Tv, di comunicazione in video, di video sorveglianza. Già nel 2017 il traffico video rappresentava il 75% di tutto il traffico IP. Nel 2022 si arriverà all’82%.

In questo contesto si inserisce il tema del traffico mobile, che nei prossimi anni vedrà la rivoluzione legata all’avvento del 5G. Un cambiamento che si rifletterà innanzitutto sulla quantità di dati che transiteranno su smartphone e tablet. Nel 2017 il traffico medio mensile si attestava sugli 1,5 gigabyte. Quota destinata quasi a quadruplicarsi nel 2022, quando raggiungerà i 5,4 Gb.

Certo, movimentare questa molte di dati richiederà anche un’infrastruttura molto più potente. Il Cisco VNI prevede anche quanto sarà più potente la rete in Italia. Non solo la velocità media crescerà da 16,4 Mbps a 45,3 Mbps, sostanzialmente triplicando il valore. L’aspetto più interessante riguarda il fatto che le connessioni con una velocità superiore ai 50 Mbps passeranno dall’essere appena il 7% a più del 58%.

Un altro aumento percentualmente significativo, per quanto in dimensioni più contenute, riguarda la quota di traffico destinata ad alimentare il gaming. La quantità di dati in transito sulla rete per i videogiochi on line crescerà infatti dal 2% registrato lo scorso anno fino ad arrivare al 7%.

In numeri assoluti si passerà da 19 a 208 petabyte mensili. Di nuovo: non siamo ai livelli di quello dei video, ma anche il mercato dei videogiochi on line si conferma come un settore in crescita.