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cronaca

Perché la smart tv in Europa è ancora un Ufo?

Giovane, laureato e benestante. E più facilmente residente in un Paese del Nord Europa. A tracciare l’identikit di chi ha utilizzato una smart Tv per guardare film o serie in streaming o altri contenuti disponibili in rete. Beninteso, non si tratta qui di censire i proprietari di questi apparecchi predisposti per essere connessi alla rete. Ma chi li possiede e sfrutta questa funzione.

 

I dati fanno riferimento al 2016 e sono stati raccolti da Eurostat. E dicono che a livello europeo solo l’11% dei cittadini utilizza una smart Tv per lo scopo per la quale è stata progettata. Percentuale che raggiunge il 22% nel Regno Unito e in  Olanda, il 21% in Svezia, il 20% in Danimarca. In Grecia e Romania non si va oltre il 3%, in Polonia, Bulgaria e Italia si arriva al 4%. Anche se il record spetta a chi lavora nell’Ict: tra i “nerd” si arriva infatti ad un 23% di utilizzo delle smart Tv per fruire di contenuti video disponibili su Internet.

 

Come accennato, però, i dati Eurostat consentono di tracciare un identikit più definito degli utenti delle smart Tv. Considerando innanzitutto il fattore anagrafico.

 

 

Come si può osservare, la fascia tra i 25 ed i 34 anni è quella che vede una maggiore percentuale di utilizzo a livello europeo. Si sale infatti al 16%. E le due fasce di età contigue si fermano al 14%. Al crescere dell’età, la percentuale si riduce, confermando così lo stereotipo per cui le novità tecnologiche sono materiale per i più giovani. Ora, se con il filtro in alto a sinistra selezioniamo l’Italia, notiamo che nel nostro Paese la tendenza europea è confermata. Le fasce più giovani della popolazione alzano la media della percentuale di utilizzo delle smart Tv, quelle più anziane la abbassano. Altro tema, il titolo di studio:

 

In questo caso si nota come più è alto il titolo di studio, maggiore è l’utilizzo delle smart Tv per fruire di contenuti video on line. Siamo al 17% contro appena il 6% di chi ha un livello di scolarizzazione più basso. Questo, in Europa. In Italia la tendenza è confermata, anche se solo il 7% dei laureati usa la televisione per accedere a Internet. Per finire, Eurostat mostra i numeri relativi al rapporto tra la ricchezza e l’utilizzo delle smart Tv.

 

 

Ad utilizzare in misura maggiore la tv per fruire di contenuti video on line sono le persone che si trovano nel quarto quartile. Per dirlo in maniera brutale, le più benestanti. Siamo al 16%, contro un 5% della fascia più povera della popolazione. In questo caso, mancano i dati relativi al nostro Paese. Non è insomma possibile sapere se anche da questo punto di vista l’Italia rispecchi la tendenza europea oppure se ne discosti.