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Mondiali 2018, Belgio-Giappone, ovvero Lukaku contro Honda. Chi vincerà?

Cosa si può dire di un attaccante che segna una doppietta ogni volta che scende in campo? Che è il sogno di ogni allenatore. Sogno che per Roberto Martinez, commissario tecnico della nazionale belga, si è fino ad oggi trasformato in realtà. Tutto merito di Romelu Lukaku, che ha rifilato due gol a Panama e altrettanti alla Tunisia. Un problema alla caviglia l’ha costretto ad osservare il match contro l’Inghilterra dalla panchina, ma per la partita degli ottavi dovrebbe essere regolarmente in campo.

 

Nel caso non fosse chiaro, è Lukaku l’uomo scelto per rappresentare il Belgio nel mondiale data driven di Infodata. Per il Giappone, la scelta è caduta su una vecchia conoscenza del campionato italiano, dei tifosi milanisti in particolare. Ovvero Keisuke Honda, che è vero non è propriamente un attaccante, ma rimane comunque un centrocampista offensivo. Di quelli, insomma, dai quali è lecito aspettarsi qualche gol. Come quello che ha permesso al Giappone di fissare sul 2-2 il punteggio della partita contro il Senegal. Rete che si è alla fine rivelata decisiva per garantire il passaggio del turno ai nipponici. Il fatto è che i numeri raccolti da Infodata dicono che gli sforzi di Honda potrebbero non bastare di fronte a Lukaku.

 

 

Il computo totale dei punti calcolati a partire dalle prestazioni dei giocatori presi in considerazione assegna infatti 8,35 punti al belga contro i 2,85 del giapponese. A pesare, ovviamente, sono i gol segnati: le due doppiette messe a segno da Lukaku gli garantiscono infatti 6 punti. Non che per il resto le cose siano andate male: tolti i gol, infatti, al belga rimarrebbero comunque 2,35 punti, appena mezzo in meno del suo rivale giapponese.

 

Uno dei due gol rifilati alla Tunisia è stato infatti decisivo per dare la vittoria al Belgio. Non solo: Lukaku ha tirato con più continuità di Honda ed ha centrato maggiormente lo specchio della porta avversaria. E pur essendo un attaccante, ha completato più passaggi di Honda, che pure gioca più lontanto dall’area di rigore avversaria. Non sono insomma solo i gol segnati a far pendere i favori del pronostico di Infodata verso il Belgio.

 

Come abbiamo elaborato i dati: premesso che il calcio non è esattamente l’argomento meglio conosciuto da chi lavora a Infodata, per elaborare i numeri che ci hanno portato a queste previsioni abbiamo preso in considerazione alcune statistiche, come i gol e i tiri in porta, calcolando quindi la media sulle tre partite del girone disputate. Quindi abbiamo moltiplicato questo valore per un coefficiente, scelto in maniera del tutto arbitraria, che permettesse di pesare ciascun elemento. Così un gol ha come coefficiente 3, la rete decisiva per la vittoria 1 (se, ad esempio, la partita è finita 3-0 vale il primo gol, se è terminata 3-1 il secondo segnato dalla squadra vincente), la marcatura che vale il pareggio 0,5. I tiri nello specchio della porta valgono 0,4, i tiri in generale 0,2. Infine, i passaggi completati 0,05. Oltre ai bonus, ci sono anche i malus. Sbagliare un rigore vale -3, lo stesso accade se si viene espulsi o se si realizza un autogol. Un cartellino giallo ha invece un coefficiente di -1. La somma dei valori medi degli indicatori moltiplicati per i coefficienti ha dato un punteggio finale. Ed è sulla base di quest’ultimo che Infodata “predice” chi vincerà. Con il forte sospetto che il verdetto del campo sarà molto diverso.