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tecnologia

Spid, identità digitale: una realtà solo per Lombardia

L’identità digitale italiana è una realtà, ma non piace a tutti gli italiani. Spid, il  Sistema Pubblico di Identità Digitale ha superato i due milioni di utenti e sta per compiere due anni, ma le registrazioni procedono a macchia di leopardo. I dati Agid, ottenuti in anteprima a livello regionale grazie a una richiesta Foia, mostrano che la Lombardia ha il numero più alto di utenti attivi (quelli che hanno compiuto almeno due operazioni), ma a livello procapite i lucani si dimostrano i più entusiasti, con oltre il 4,5% di registrati.

La buona notizia è che il quadro nazionale è in progressione lineare. A due anni dalla sua introduzione, l’aumento dei servizi disponibili al cittadino e delle Pa che lo utilizzano (quasi 4mila secondo Agid), Spid vede registrati il 3,3% degli italiani e a livello complessivo con un aumento del 100% rispetto al primo anno chiuso con un milione di nuovi utenti. C’è da aspettarsi un’impennata nei prossimi anni visto che l’obbiettivo governativo è di arrivare a 10mila PA attive con Spid entro il 2020.

La cattiva notizia è che siamo ancora molto distanti dai tassi di adozione di altri paesi, come per esempio l’Estonia dove l’identificazione digitale introdotta nel 2001 è oggi adottata dal 98% della popolazione.

Articolo pubblicato il 28 gennaio 2018

Ultimi commenti
  • mauro |

    da cittadino registrato vi dico che sarebbe interessante fornire anche i sevizi attualmemte disponibili.
    ne sono rimasto veramente deluso. forse sarà questo un motivo per questa disaffezione insieme alla complessità della registrazione?

  • mauro |

    da cittadino registrato vi dico che sarebbe interessante fornire anche i sevizi attualmemte disponibili.
    ne sono rimasto veramente deluso. forse sarà questo un motivo per questa disaffezione insieme alla complessità della registrazione?

  • raffaele |

    mi dispiace cadere nei soliti luoghi comuni e, così, alimentarli ma non posso non notare (essendo del settore e lavorando sulla tematica) che sembra esserci un bel po’ di malizia nella scelta del titolo dell’articolo (che è poi l’unica cosa che l’80 % dei lettori legge). Volendo anche prescindere dal fatto che il numero di utenze SPID non ha di per sè un gran significato (la maggior parte delle utenze sono infatti di insegnanti e di diciottenni “indotti” a farle per percepire un bonus – ben altro valore avrebbe il numero e la tipologia di servizi cui si accede tramite SPID), vorrei far notare che la Regione Campania risulta seconda sia in termini assoluti che in termini relativi … eppure SPID è “una realtà SOLO per Lombardia”.

  • raffaele |

    mi dispiace cadere nei soliti luoghi comuni e, così, alimentarli ma non posso non notare (essendo del settore e lavorando sulla tematica) che sembra esserci un bel po’ di malizia nella scelta del titolo dell’articolo (che è poi l’unica cosa che l’80 % dei lettori legge). Volendo anche prescindere dal fatto che il numero di utenze SPID non ha di per sè un gran significato (la maggior parte delle utenze sono infatti di insegnanti e di diciottenni “indotti” a farle per percepire un bonus – ben altro valore avrebbe il numero e la tipologia di servizi cui si accede tramite SPID), vorrei far notare che la Regione Campania risulta seconda sia in termini assoluti che in termini relativi … eppure SPID è “una realtà SOLO per Lombardia”.

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