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economia

Consumi e reddito: L’Europa divisa in due. Scopri la mappa

L’Italia, anche nel 2016, si è confermata al dodicesimo posto tra i Paesi Ue per il reddito pro-capite che, nonostante il miglioramento registrato rispetto all’anno prima, resta al di sotto della media. E’ quanto emerge dai dati resi noti da Eurostat. Il nostro Paese si conferma nella stessa posizione, l’undicesima, rispetto al 2015 anche nella classifica redatta in base allo standard di potere d’acquisto (Spa).

Nel 2016 il Pil pro-capite italiano, fatta 100 la media Ue, è risultato pari a 97 rispetto a 95 dell’anno precedente, mentre quello misurato in Spa è passato da 96 a 97. Al primo posto di entrambe le classifiche Eurostat figura il Lussemburgo seguito da Germania, Austria, Gb, Finlandia, Danimarca, Belgio, Francia, Olanda e Svezia. Nella graduatoria per Spa c’è poi l’Italia seguita dall’Irlanda, mentre in quella del Pil pro-capite il nostro Paese scende al dodicesimo posto poichè l’Irlanda, con un valore di 183, si colloca alle spalle del Lussemburgo.

Il consumo individuale attivo, noto al di fuori dell’Italia come AIC (Actual Individual Consuption), è un indicatore del benessere materiale delle famiglie che viene relazionato ad altre metriche mediante un’unità di misura standard, PPS (Purchasing Power Standards) che rappresenta il potere di acquisto.

Stando ai numeri rilasciati per il 2016 da parte di Eurostat, prendendo 100 come valore medio europeo, nel grafico seguente sono rappresentati sia il consumo individuale attivo pro-capite con un gradiente di colore divergente dal rosso al verde, sia il prodotto interno lordo pro-capite (GDP, Gross Domestic Product) raffigurato con il simbolo di una casa più o meno grande in base a tale valore.
Per ogni paese, passando con il cursore sopra ad ogni nazione, è possibile ottenere il valore di entrambi gli indicatori e, al contempo, creare un highlight per i relativi valori nei due istogrammi in basso.

 

Il colpo d’occhio per quanto riguarda il consumo pro-capite indica in maniera piuttosto netta la suddivisione dell’Europa in due macro aree: la penisola iberica con tutta la parte centro orientale del continente rientrano tra le zone in cui si consuma al di sotto del valore europeo, mentre l’Europa centro occidentale con gran Bretagna e paesi del nord sono tutti al di sopra del valore medio.
La classifica dei consumi vede in testa la Norvegia (133) seguita dalla coppia Lussemburgo (132) e Svizzera (128) come si nota dal verde più intenso sia nella mappa che nel primo istogramma. Sul fronte diametralmente opposto, indicati con il rosso più acceso, è possibile individuare tutti i paesi della penisola balcanica con l’Albania (37) a fare da fanalino di coda, di poco distanziata da Macedonia e Bosnia (entrambe appaiate a 41 PPS).

Curioso il caso dell’Italia che rappresenta quasi alla perfezione il valore medio europeo (98) come evidenziato anche dal colore prossimo al bianco, chiaro indicatore visivo della transizione tra le due precedenti tendenze opposte.

Come evidenziato sia nella mappa (dimensione dell’icona), sia nell’ordine (decrescente) delle colonne relative alle singole nazioni nei due istogrammi, la graduatoria europea del prodotto interno lordo pro-capite ha in prima posizione il Lussemburgo (258) con netto distacco di almeno 75 PPS su Irlanda (183) e Svizzera (161), rispettivamente seconda e terza.

È interessante notare come i primi due paesi per produttività risultino anche avere i due valori più bassi in fatto di rapporto tra consumi e produzione, seppure per ragioni diverse. Come detto infatti, il Lussemburgo compare tra le prime posizioni in entrambe le categorie, e a fronte di un indicatore di consumo molto alto risponde comunque con un prodotto interno lordo fuori scala ( 132/258 = 0,51).
L’Irlanda, dal canto suo, seppur caratterizzata da una produttività elevata, ha un rapporto pari a 0,52 principalmente grazie ad valore di consumi pro-capite appena sotto la media europea (96). Di fatto, in Lussemburgo si consuma tanto ma si produce molto di più, mentre in Irlanda si produce comunque tanto pur a fronte di consumi sotto la media europea.

Anche in questa circostanza, l’Italia presenta un prodotto interno lordo pro-capite assolutamente in media con il resto d’Europa (97) e pertanto, il rapporto tra i due indicatori non può che assestarsi su un valore decisamente “neutro” che rappresenta un ipotetico pareggio di bilancio (98/97 = 1,01) tra i due indicatori presi in esame.