Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
tecnologia

Effetto Amazon: così la diffusione dell’e-commerce deprime l’inflazione

L’avvento del web ha trasformato radicalmente le nostre abitudini di consumo. In un mondo pre-internet quando c’era da cambiare il televisore bisognava andare al negozio, farsi consigliare e infine scegliere tra un ventaglio di opzioni immensamente meno ampio di oggi. Con internet e soprattutto con la trasformazione dell’e-commerce in fenomeno di massa tutto questo è cambiato. Basta una rapida ricerca tra le centinaia di siti (più o meno indipendenti e attendibili) che offrono analisi comparative sui prodotti in questione per farsi un’idea del modello giusto. Una volta fatta la short list di candidati non resta che trovare l’offerta migliore nelle piattaforme di e-commerce più gettonate e l’affare è fatto. Se per i consumatori internet è una manna, per i commercianti la vita si è fatta enormemente più difficile e oggi anche i grandi centri commerciali che avevano fatto sparire i piccoli negozi negli anni ’2000 faticano a reggere la concorrenza sui prezzi di un gigante come Amazon.
A livello macro questa trasformazione delle abitudini di consumo legata a internet e, più in generale, alla digitalizzazione, ha l’effetto di generare una forte pressione al ribasso sui prezzi al consumo. Una spinta deflattiva che secondo alcuni economisti sarebbe una delle ragioni per cui, nonostante lo stimolo monetario senza precedenti messo in atto dalle maggiori banche centrali in tutto il mondo, non si veda ancora all’orizzonte una significativa ripresa dell’inflazione nelle economie sviluppate. Proprio ieri, nel giorno in cui la Fed ha annunciato l’atteso rialzo dei tassi, è stata resa nota l’ultima deludente rilevazione sull’andamento dei prezzi al consumo la cui crescita, depurata dalle componenti più volatili (energia e cibo) è risultata pari all’1,7 per cento. In calo rispetto all’1,8% di ottobre

Articolo sul Sole 24 Ore del 14 12 2017