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economia

Aeroporti, quasi un miliardo di passeggeri. La mappa dei cieli d’Europa

Il 2016 è stato un anno record per il trasporto aereo in Europa. Non solo perché il numero di passeggeri in transito negli scali del vecchio continente è cresciuto di 54,4 milioni rispetto al 2015 (+5,9%). Ma soprattutto perché lo scorso anno si è sfiorato il miliardo di biglietti venduti: ne sono stati staccati, afferma Eurostat, qualcosa come 972,7 milioni. L’Italia ha registrato una crescita in linea con il quadro generale. A soffrire, invece, è il Belgio: ma è possibile che su questi dati abbia inciso l’attentato che il 22 marzo 2016 ha colpito l’aeroporto di Bruxelles. Intanto, questo è l’andamento a livello nazionale:

 

 

 

 

Sulla mappa è rappresentata la variazione percentuale dei passeggeri rispetto all’anno precedente. Più il colore vira verso una tonalità blu scura, maggiore è l’incremento. Da segnalare qui il boom dell’Islanda, che ha visto crescere del 40% i passeggeri in transito. L’Italia, con 134 milioni di persone partite o arrivate, segna un aumento del 5,4%. Questo significa che più di un biglietto aereo su otto ha riguardato uno scalo italiano. In rosso sono invece segnate le due nazioni che hanno visto una riduzione del traffico: appunto il Belgio (-2,7%) e la Lituania (-2,2%).

 

In numeri assoluti, la nazione che ha visto transitare il maggior numero di passeggeri è il Regno Unito. Dagli aeroporti britannici sono passati 248 milioni di persone. Quasi un quarto dell’intero traffico degli scali europei. Seguono Germania (200 milioni), Spagna (193) e Francia (143). Al quinto posto, quindi, ecco l’Italia. Bene, ma dove vanno e da dove arrivano tutte queste persone?

 

Per capirlo, basta osservare la seconda parte dell’infografica. La barra rappresenta i passeggeri in transito. Più è lunga, maggiore è il loro numero. Le nazioni sono ordinate in base all’incremento di traffico registrato nel corso del 2016. In verde sono visualizzati i voli nazionali, in blu quelli partiti per o arrivati da Paesi dell’Unione, in rosso quelli con origine o destinazione extracomunitaria.

Come si può notare, tra le prime sei nazioni per traffico aereo (ma per visualizzarne altre basta utilizzare il filtro ‘Paese’) l’Italia è quella che ha il minor numero di passeggeri che ha effettuato voli intercontinentali: “appena” 24 milioni. Fa meglio anche l’Olanda, con 26 milioni, che pure in totale ha un traffico aereo pari alla metà di quello italiano: 70 milioni di partenze e arrivi contro 134. Lo scettro, anche in questo caso, spetta al Regno Unito con 72 milioni di passeggeri “extracomunitari”.

 

Fin qui l’andamento a livello nazionale. Ma come sono andate le cose nei singoli aeroporti? Eurostat ha fornito i dati relativi ai 30 scali più importanti a livello di persone in transito. E la situazione è questa:

 

 

 

L’infografica funziona in maniera identica alla precedente, con un’unica eccezione: le dimensioni del pallino indicano il traffico di ogni scalo. Più è grande, più passeggeri sono passati da quell’aeroporto. Il punto più rosso, ovvero il risultato peggiore, è appunto quello di Bruxelles, che ha perso il 6,4% del traffico rispetto al 2015. Lieve flessione, dell’ordine dello 0,4% anche per Francoforte sul Meno.

 

Il risultato migliore lo ha fatto registrare Luton, aeroporto londinese in cui i passeggeri in transito sono aumentati del 19,4%. In Italia Malpensa è cresciuta del 4,7%, Fiumicino del 3,3%. Non ci sono dati su Linate e Orio al Serio perché non rientrano nella top 30.

 

La seconda parte dell’infografica mette a confronto i due scali italiani con le performance dei cinque più importanti aeroporti europei. Ed è interessante mettere a confronto, in particolare, l’aeroporto di Roma con quello di Heathrow, il principale hub londinese. Se ci si limita ai voli nazionali e continentali, queste due realtà si equivalgono, con circa 40 milioni di passeggeri a testa. La vera differenza si ha quando c’è da attraversare uno spicchio di mare più ampio del canale della Manica.

 

Per quanto riguarda i voli intercontinentali Heahtrow ha visto in partenza o in arrivo qualcosa come 44 milioni di passeggeri, il quadruplo degli 11 milioni passati da Roma. La differenza, è facile intuirlo, è data dalla potenza di fuoco delle compagnie di bandiera. Non è insomma un caso se meglio di Fiumicino, in termini di voli extra Ue, abbiano fatto Parigi Charles de Gaulle (Air France), Francoforte (Lufthansa) e Amsterdam Schiphol (Klm).