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cronaca

Maturità, dove fioccano le lodi? Ecco la mappa

Il tasso dei diplomati all’esame di maturità che hanno preso 100 e lode, il massimo dei voti, è quintuplo in Puglia rispetto che in Lombardia.

E’ questo in estrema sintesi il dato che emerge dalle rilevazioni del Miur e che riguardano gli esami appena trascorsi (qui l’articolo su IlSole24ORE.com). E mentre gli studenti si rilassano nell’estate che ricorderanno per tutta la vita, potranno anche riflettere sul fatto che il loro risultato finale è stato, probabilmente, anche influenzato dal luogo in cui hanno svolto la prova.

Guardando all’insieme degli studenti che hanno ricevuto al termine del loro quinquennio di fatica un 100 o un 100 e lode, infatti, si nota come in Calabria siano stati quasi il 10% dei maturi. E percentuali simili si sono registrate anche in Puglia, Umbria e Marche. In fondo alla classifica la Lombardia, con solo il 3,7% di “campioni” all’esame finale.

 

Precisando che i valori non sono disponibili per la provincia di Bolzano e la Valle d’Aosta, la media nazionale è stata per il 2017 del 1,2% di 100 e lode e 5,3% di 100. In fondo alla scala dei promossi, coloro che hanno preso solamente 60 sono stati l’8,4% del totale.

A guardare i dati per gruppi di voti simili, come indicati dal Miur, sembrerebbe che i risultati più probabili sono quelli medio bassi, da 61 a 80. Non è così. Se si distribuiscono i pesi per ciascuna delle occorrenze possibili (ossia i singoli risultati: 60, 61, 62 eccetera, fino a 100 e lode, ipotizzando una distribuzione omogenea all’interno di ciascun gruppo), si nota invece come i più frequenti siano proprio il 60 e il 100 (graficamente l’effetto lo si vede cliccando sulla seconda scheda dell’infodata sottostante). Guardando alla media nazionale, quindi, il 13,7% degli studenti si concentra in solo due dei 42 risultati possibili.

I genitori degli studenti che adesso sono al mare o in viaggio per la prima estate senza compiti dopo 5 anni, ricorderanno probabilmente il loro esame in sessantesimi con un sorriso sulle labbra. E che forse il voto finale non ha veramente descritto quanto fossero maturi e che quindi le differenze regionali, che non sappiamo dire se ci fossero o meno anche venti e più anni fa, alla fine abbiano forse inciso poco sul loro futuro.

Per tranquillizzare le ragazze e i ragazzi proponiamo quest’ultima infodata, senza alcun valore scientifico: dal grafico pare vi sia una correlazione tra il tasso di disoccupazione giovanile regionale (ragazzi tra 18 e 29 anni, dato Istat 2016) e la quantità di ragazzi diplomati nel 2017 per ciascuna regione con un voto di 100 o con lode. Come a dire: nelle regioni con gli studenti migliori la disoccupazione è più alta. E’ ovviamente una provocazione e solamente un gioco (tra i dati non vi è probabilmente alcun collegamento), ma ci permette di chiudere con una battuta rivolta ai giovani neo-maturi: che abbiate preso 60 oppure 100, che viviate in Puglia o in Lombardia, Keep Calm and Buone Vacanze: ve le siete comunque meritate.

 

Ultimi commenti
  • Gian luigi lombardi cerri |

    Perfetta correlazione con i dati relativi al disastro italiano!

  • Gian luigi lombardi cerri |

    Perfetta correlazione con i dati relativi al disastro italiano!

  • Fabio |

    Dalle prove invalsi risultano invece percentuali inverse. Su Orizzontescuola.it si legge che “I risultati delle prove Invalsi del 2017, in pubblicazione oggi, attestano che Nord Est e Nord Ovest restano realtà virtuose.Il Centro è nella media nazionale. Il Sud arranca. Il tutto dipende dagli insegnanti che evidentemente al SUD sono estremamente “generosi” e creano disuguaglianze clamorose. Ad esempio nelle graduatorie di Valore Vacanza dell’INPS sono solo gli studenti del SUD che riescono a fare una vacanza all’estero. Un’Italia sempre più con 2 pesi e 2 misure!

  • Fabio |

    Dalle prove invalsi risultano invece percentuali inverse. Su Orizzontescuola.it si legge che “I risultati delle prove Invalsi del 2017, in pubblicazione oggi, attestano che Nord Est e Nord Ovest restano realtà virtuose.Il Centro è nella media nazionale. Il Sud arranca. Il tutto dipende dagli insegnanti che evidentemente al SUD sono estremamente “generosi” e creano disuguaglianze clamorose. Ad esempio nelle graduatorie di Valore Vacanza dell’INPS sono solo gli studenti del SUD che riescono a fare una vacanza all’estero. Un’Italia sempre più con 2 pesi e 2 misure!

  • Lucrezia Tazza |

    Vorrei porre in evidenza il fatto che molti alunni che si diplomano negli Istituti del Sud frequentano, e con successo, le Università del Nord, proprio per superare gli stupidi gap ideologici che ancora persistono in questa nostra “povera” nazione, e si affermano poi professionalmente, purtroppo, visto che per lo più sono preparati e competenti, al Nord.
    Vi diamo i nostri figli più validi e ancora gettate fango su Scuole che hanno i migliori insegnanti d’Italia, visto che al Nord per anni vi sono arrivati solo i nostri scarti e tra l’altro non vedono l’ora di tornare a casa… Provate a dare serie opportunità di lavoro al Sud e vedrete la realtà Geografica delle competenze per densità di laureati. Tra l’altro ricordate, se proprio volete tronfiamente difendere l’idea di un nord più colto e rigoroso, che al Sud i ragazzi non hanno altra opportunità che studiare per emergere, e la cultura, a prescindere, crea l’humus di una società migliore. Quindi grazie di alimentare ancora ricerche monche e razziste.

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