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politica

Nuove regole di voto. La governabilità resta lontana. La simulazione

Le nostre simulazioni combinano i dati reali delle elezioni del 2013 con i dati virtuali delle intenzioni di voto rilevati nell’ultimo sondaggio Cise-Il Sole 24 Ore dello scorso novembre. La base di calcolo è il comune. Nel sondaggio di novembre agli intervistati sono stati chiesti sia l’intenzione di voto a novembre 2016 che il voto espresso nel 2013. Con questi dati il Cise ha calcolato una matrice di flussi tra il voto 2013 e l’intenzione di voto a novembre 2016. Questi flussi sono stati stimati separatamente per il Nord, l’ex zona rossa e il Centro-sud per tener conto delle differenze nel comportamento di voto. Con questi coefficienti di flusso per zona si sono trasformati i voti reali nei comuni nel 2013 nelle intenzioni di voto negli stessi comuni a novembre 2016 moltiplicando in ogni comune i voti ottenuti da ciascun partito nel 2013 per i coefficienti di zona stimati. A questo punto si sono trasformati i voti in seggi usando le formule previste dalla legge elettorale (per i dati completi si veda il sito cise.luiss.it).
Per la Camera le stime sono più semplici rispetto al Senato. Se un partito arriva al 40% dei voti ottiene automaticamente il 54% dei seggi. Questo è certamente un esito maggioritario. Ma c’è oggi un partito capace di una simile performance? Un partito, o meglio una lista, non una coalizione. Alla Camera infatti le coalizioni non sono ammesse. Rebus sic stantibus, l’esito delle elezioni alla Camera sarà proporzionale, con gli effetti che si vedono nelle due simulazioni in pagina. La prima fatta con la procedura descritta sopra, che probabilmente sottostima Ncd e Fdi e sovrastima i partiti maggiori. La seconda usando la media degli ultimi sondaggi. Il risultato è lo stesso: nessuna maggioranza plausibile. Nemmeno una maggioranza Pd, Forza Italia, Ncd. Ma il punto non è tanto questo. Alla fine una maggioranza risicata potrebbe anche venir fuori. Il punto è che in ogni caso la governabilità è a rischio. E in ogni caso, se si potrà fare un governo, dovrà tenere insieme necessariamente Renzi e Berlusconi.

Articolo sul Sole 24 Ore del 27 gennaio 2017