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economia

Tagli sulla produzione del greggio: ok al piano dell'Algeria, no da Iran e Iraq


Si è tenuta ieri (22 novembre) a Vienna una riunione tecnica dell’Alto comitato dell’Opec incaricato di ripatire i tagli tra i vari Paesi dell’organizzazione in vista del vertice che si terrà il 30 novembre prossimo. E le cose sembravano anche mettersi bene. L’Algeria aveva infatti presentato un piano d’azione trovando l’accordo della maggioranza degli Stati del gruppo. Ma il no è venuto dall’Iraq e dall’Iran che non hanno voluto dare il proprio consenso a un progetto che prevedeva tagli di produzione del 4-4,5% per tutti (fatta eccezione per Nigeria e Libia) per sei mesi a partire da gennaio 2017.
Si tratterebbe di un taglio compreso tra 1,256 e 1,417 milioni di barili al giorno. E prendendo come base per la riduzione il dato di ottobre, cioè un output complessivo per i 14 membri dell’Opec di 33,643 mbg, si arriverebbe (in linea teorica) a 32,2-32,4 mbg: addirittura oltre l’obiettivo che l’organizzazione si era data al vertice di Algeri, che era di riportare la produzione a 32,5-33 mbg.
Si prospetta quindi un vertice lungo e difficile. E intanto la volatilità del greggio rimane alta. Anche nella seduta di ieri il Brent ha fatto registrare un andamento altalenante: dopo essersi spinto in rialzo di oltre il 2% fino a 49.96 dollari, è passato in territorio negativo per poi risalire e chiudere a 49,12$/barile (+0.5%).

Articolo sul Sole 24 Ore del 23 novembre a pagina 2