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cronaca

I numeri e le mappe della birra artigianale in Italia

 
Attuale, quotidiano (per tanti) e accattivante, cercavamo un argomento per il nostro progetto di Master che avesse queste caratteristiche e il mondo delle birre artigianali è stato (quasi) subito la nostra risposta.


 

How To. Come primo passo per la realizzazione del progetto ci siamo quindi documentati in linea generale sul mondo dell’homebrewing e della micro-produzione di birre artigianali per poi scegliere di mettere a confronto i due temi e approfondire il loro sviluppo e il loro stato dell’arte.
Una parte di tema che ancora ci sembrava meno esplorata era quella dell’abbinamento tra birre artigianali e piatti tipici in Italia, abbiamo scelto di indagare sulle abitudini gastronomiche  delle regioni d’Italia e il rapporto tra questi e la novità del boom di questa nuova abitudine sulle tavole dei nostri connazionali.
Nel dettaglio per la parte della micro-produzione di birra abbiamo estrapolato attraverso tecniche di Web Scraping (attraverso librerie open di Python, quali Selenium) i dati relativi a tutti i micro-birrifici presenti in Italia e tutte le categorie di birra dal sito www.microbirrifici.org. Attraverso l’utilizzo di geopy abbiamo poi provveduto con l’ausilio di D3js a disegnare la mappa dei birrifici.
Per la birra fatta in casa abbiamo invece effettuato le query necessarie all’estrapolazione di informazione da un database sql fornitoci direttamente dal forum www.birramia.org .
Il database sql contiene informazioni relative alle vendite dei prodotti necessari alla produzione casalinga di birra, tra i quali per esempio il luppolo e i kit di fermentazione.
Dallo studio del database è emerso che la vendita di luppolo era caratterizzata da forti picchi stagionali, in maniera costante per quanto riguarda gli anni presi in considerazione (dal 2012 al 2015). I due picchi annuali interessano il periodo immediatamente precedente e successivo alla stagione estiva.
Ci siamo rivolti a un esperto del settore Homebrewing per capire se ci fosse una relazione di causa-effetto sul fenomeno ed è emerso che la fermentazione avviene in maniera ottimale a temperature comprese tra i 9 e i 23 gradi, quindi quei periodi sono ideali affinché non ci sia bisogno di sistemi refrigeranti o di riscaldamento artificiali. Questo tipo di fermentazione interessa le birre “ad alta fermentazione” quali le birre della famiglia “Ale”.
Per quanto riguarda la sezione “birra e prodotti tipici” invece le difficoltà sono state molteplici. Dopo alcuni tentativi di scraping dei siti più noti del panorama italiano (tra gli altri www.lacucinaitaliana.it ), abbiamo ritenuto più opportuno procurare i singoli ingredienti con l’appartenenza regionale attraverso lo scraping della pagina di wikipedia sui prodotti agroalimentari tradizionali regionali. Questi ultimi dati sono stati recuperati tramite l’utilizzo di webscraper.
Abbiamo contattato gli esperti di dominio i quali hanno arricchito il processo di ricerca di informazioni e ci hanno fornito ulteriori informazioni sull’universo birraio e sull’argomentazione di alcuni dei nostri risultati. Tra le altre è stato prezioso il contributo di Carlo Schizzerotto di Assobirra (www.assobirra.it) il quale si è reso disponibile a rilasciare un’intervista e fornirci preziose indicazioni sullo stato attuale del settore.
Dopo accurate procedure di pulizia dei dati e applicazione di sofisticate procedure di aggregazione, non è stato necessario applicare ulteriori funzioni statistiche.
Le maggiori difficoltà sono riconducibili in primo luogo alla dispersione dei dati e delle informazioni sull’argomento, alla scarsa presenza di dati grezzi e infine alla ricerca di una visualizzazione efficace ma comprensibile sulla parte totalmente esplorativa e nuova degli abbinamenti cibo-birra.
Gli autori del progetto sono Valentina Mulas, Oscar Dinarelli e Vittorio Malaguti 
“Il Master in Big Data dell’Università di Pisa è un percorso annuale per diventare data scientist. Attraverso questo account pubblichiamo il dietro le quinte dei progetti degli studenti dei corsi di big data suorces, data visualization e datajournalism.” Qui trovate IL PROGETTO