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economia

Con Industry 4.0 aumento della produttività tra il 30 e il 50%


Grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie le imprese italiane potrebbero ottenere un aumento della produttività tra il 30% e il 50%.
Le imprese che in questi anni hanno ottenuto i risultati migliori sono quelle che hanno applicato il concetto di Industria 4.0 al proprio sistema produttivo, per questo motivo gli sforzi della politica industriale oggi sono tesi verso la diffusione e l’applicazione dell’innovazione.
Stando agli indici ricavati dai dati della Commissione europea, sulla strada dell’innovazione tecnologica nell’industria, l’Italia risulta essere tra gli “innovatori moderati”, insieme a Polonia, Lituania, Croazia, Malta, Slovacchia, Ungheria, Grecia, Portogallo, Spagna e Repubblica Ceca. Ci sono poi i “follower dell’innovazione”, come il Regno Unito, il Belgio e i Paesi Bassi. Tra i “leader dell’innovazione” si annoverano Finlandia, Germania, Danimarca e Svezia.
Per quanto riguarda il supporto pubblico alle attività di Ricerca e Sviluppo delle aziende, l’Italia si trova in quattordicesima posizione e la percentuale di finanziamento rispetto al Pil nazionale è solamente dello 0,05%. Sul podio, Corea del Sud (0,38%), Francia (0,37%) e Belgio (0,29%).

Tratto da Il Sole 24 ORE del 07/07/2016, pagina 15
Ultimi commenti
  • Fabio Marangone |

    L’alto costo della manodopera in Italia abbinata alla complessa e aggrovigliata burocrazia nazionale, sono “il freno a mano” per scenari innovativi e ambiziosi. Per sfinimento e per cultura, ormai radicata, l’ 80% dell’imprenditoria avanza a piccoli passi verso l’innovazione, percepisco poca pianificazione e studi mirati, trovo che la consuetudine sia dedicarsi a tempo pieno a risolvere i problemi di produzione e a rincorrere clienti/fornitori insolventi. Sta di fatto che tra un decennio o poco più le aziende dove il mantra persistente è ” abbiamo sempre fatto così ” continueranno a delocalizzare, perdendo il proprio know how, oppure imploderanno dopo aver continuato a tagliare al proprio interno le risorse per R&D.

  • Fabio Marangone |

    L’alto costo della manodopera in Italia abbinata alla complessa e aggrovigliata burocrazia nazionale, sono “il freno a mano” per scenari innovativi e ambiziosi. Per sfinimento e per cultura, ormai radicata, l’ 80% dell’imprenditoria avanza a piccoli passi verso l’innovazione, percepisco poca pianificazione e studi mirati, trovo che la consuetudine sia dedicarsi a tempo pieno a risolvere i problemi di produzione e a rincorrere clienti/fornitori insolventi. Sta di fatto che tra un decennio o poco più le aziende dove il mantra persistente è ” abbiamo sempre fatto così ” continueranno a delocalizzare, perdendo il proprio know how, oppure imploderanno dopo aver continuato a tagliare al proprio interno le risorse per R&D.

  • Fabio Marangone |

    L’alto costo della manodopera in Italia abbinata alla complessa e aggrovigliata burocrazia nazionale, sono “il freno a mano” per scenari innovativi e ambiziosi. Per sfinimento e per cultura, ormai radicata, l’ 80% dell’imprenditoria avanza a piccoli passi verso l’innovazione, percepisco poca pianificazione e studi mirati, trovo che la consuetudine sia dedicarsi a tempo pieno a risolvere i problemi di produzione e a rincorrere clienti/fornitori insolventi. Sta di fatto che tra un decennio o poco più le aziende dove il mantra persistente è ” abbiamo sempre fatto così ” continueranno a delocalizzare, perdendo il proprio know how, oppure imploderanno dopo aver continuato a tagliare al proprio interno le risorse per R&D.

  • Nicola Ricciardi |

    Produrre,….produrre sempre di più, sempre a ritmi più sostenuti, sempre con resa maggiore per macchina e per lavoratore; ma dove vogliamo arrivare?! sempre prodotti più consumistici, sempre più prodotti che facilmente vengono superati da prodotti più innovativi, e intanto vengono costruite macchine-robot sempre più efficienti, e dove vengono piazzate certune di queste macchine, si perdono centinaia di posti di lavoro; che ne facciamo di questi lavoratori, a volte superspecializzati, ma su macchine superate e che non sanno fare altro, e il riciclo e la nuova formazione non sta funzionando? Facciamo i turni di lavoro con meno ore , oppure facciamo una popolazione di disoccupati, cassintegrati, esodati etc. etc. ? Purtoppo le persone, i lavoratori a qualsiasi livello, non sono macchine, non sono robot, e allora cosa ne facciamo? Cosa ne facciamo dei milioni di migranti che stiamo raccogliendo in tutti i paesi dell’Europa meridionale, ammassandoli nelle città, nei campi profughi quando va bene, e derelitti sotto i ponti o nelle baraccopoli negli altri casi? Secondo me bisognerebbe fermarsi un attimo e riflettere, fare un po’ di conti, e incominciare intanto a bloccare i migranti per lavoro, e cercare di aiutare queste popolazioni nei loro paesi, nei loro continenti, se non ci riusciamo, con questi ritmi, sarà la catastrofe!
    Nicola Ricciardi

  • Nicola Ricciardi |

    Produrre,….produrre sempre di più, sempre a ritmi più sostenuti, sempre con resa maggiore per macchina e per lavoratore; ma dove vogliamo arrivare?! sempre prodotti più consumistici, sempre più prodotti che facilmente vengono superati da prodotti più innovativi, e intanto vengono costruite macchine-robot sempre più efficienti, e dove vengono piazzate certune di queste macchine, si perdono centinaia di posti di lavoro; che ne facciamo di questi lavoratori, a volte superspecializzati, ma su macchine superate e che non sanno fare altro, e il riciclo e la nuova formazione non sta funzionando? Facciamo i turni di lavoro con meno ore , oppure facciamo una popolazione di disoccupati, cassintegrati, esodati etc. etc. ? Purtoppo le persone, i lavoratori a qualsiasi livello, non sono macchine, non sono robot, e allora cosa ne facciamo? Cosa ne facciamo dei milioni di migranti che stiamo raccogliendo in tutti i paesi dell’Europa meridionale, ammassandoli nelle città, nei campi profughi quando va bene, e derelitti sotto i ponti o nelle baraccopoli negli altri casi? Secondo me bisognerebbe fermarsi un attimo e riflettere, fare un po’ di conti, e incominciare intanto a bloccare i migranti per lavoro, e cercare di aiutare queste popolazioni nei loro paesi, nei loro continenti, se non ci riusciamo, con questi ritmi, sarà la catastrofe!
    Nicola Ricciardi

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