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economia

Record di Dop e Igp italiani. Ma è davvero un bene per l'agroalimentare?


269, sono i riconoscimenti di qualità ottenuti nel 2014, 8 in più rispetto al 2013
103, sono le etichette di qualità avute dai prodotti ortofrutticoli e cerealicoli, primo settore per prodotti riconosciuti
41, sono i prodotti Dop e Igp riconosciuti all’Emilia Romagna, prima regione italiana nella classifica dei riconoscimenti 2014
Sapere che l’Italia detiene il primato in Europa per numero di prodotti Dop, Igp e Stg rende orgogliosi. Ma siamo sicuri che il moltiplicarsi delle etichette di qualità sia un bene?
I prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti nel 2014 sono 269, otto in più rispetto al 2013. In questa corsa al riconoscimento della qualità, primeggiano i prodotti ortofrutticoli e cerealicoli (103), a seguire i formaggi (49), gli oli extravergine di oliva (43), le preparazioni di carni (38).
Le etichette legate al riconoscimento della qualità dei prodotti tipici stanno proliferando eppure i produttori sono pressoché unanimi nel riconoscere che il fenomeno rischia di tradursi in un lento processo di omologazione. Molti dei prodotti della gastronomia italiana sono di altissima qualità – questa l’opinione dei produttori – ma alcuni di essi sono semplicemente tipici e non rientrano in consorzi o sistemi di controllo della qualità all’altezza del conferimento di un’etichetta dell’Unione europea. Il rischio, insomma, è quello di un eccesso di riconoscimenti che potrebbe affievolire la percezione di eccellenza del prodotto italiano.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 30/03/2016, pagina 12