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norme

Licenziamenti, primi numeri sugli effetti della riforma dell'art. 18


3.104.151, sono i rapporti di lavoro cessati nel 2015
243.206, sono i rapporti cessati per licenziamento, il 14,9% in meno rispetto al 2014
28,1%, secondo i consulenti del lavoro è la percentuale di licenziamenti ogni 100 contratti a tempo indeterminato, in diminuzione del 3,2% sul 2014
Le preoccupazioni legate alle modifiche all’articolo 18 cominciano a diradarsi. Anche se la panoramica completa dell’anno appena trascorso sarà disponibile solo a maggio, i dati relativi al IV trimestre 2015 rassicurano riguardo agli scenari catastrofici paventati da molti prima dell’intervento sull’articolo a tutela dei lavoratori.
I rapporti di lavoro cessati sono stati infatti 3,1 milioni, 117mila in meno sul 2014 (-3,6%); di questi, 243mila sono stati licenziamenti, 42mila in meno rispetto al 2014 (-14,9%).
La somma dei quattro trimestri darebbe una diminuzione dei licenziamenti dell’8,14%, secondo un trend discendente confermato anche dai consulenti del lavoro.
Questi ultimi hanno rilevato che ogni 100 contratti a tempo indeterminato cessati tra il 7 marzo e il 30 settembre 2015, il 28,1% sono terminati per licenziamento economico o disciplinare. Nel 2014, su 100 contratti cessati, la quota dei licenziamenti era pari al 31,3%. Per quanto riguarda la sopravvivenza dei contratti a tempo indeterminato, con la nuova normativa ogni 100 lavoratori, due in più hanno mantenuto il posto di lavoro.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 08/03/2016, pagina 21