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economia

Fare business in Italia: tassazione dei profitti al 65,4% e tempi burocratici lenti soffocano le imprese

Secondo i dati InfoCamere su un campione di 234mila società, il tax rate medio nel triennio 2012-14, al netto dell’imposizione contributiva, si attesta al 32,8% dei profitti, arrivando al 35,5% delle attività manifatturiere e al 36,4% di quelle commerciali, sfiorando il 40% per le Pmi di molte grandi città. La Banca mondiale, che nel calcolo del tax rate tiene conto anche dei contributi a carico del datore di lavoro e della quota del Tfr, calcola un prelievo, addirittura, pari al 65,35% dei profitti.

Fare business in Italia non è l’impresa più facile del mondo. Alla forte pressione fiscale (43,4%, tra le più alte d’Europa) e alla pesante tassazione dei profitti (65,35%) si deve infatti aggiungere una burocrazia lenta e farraginosa. Ogni anno imprese e professionisti devono adempiere a 15 pagamenti (contro gli 8/9 dei maggiori Paesi europei) e dedicare 269 ore alla burocrazia (mentre nel Regno Unito se ne perdono 110, e in Francia 137).

Tratto da Il Sole 24 ORE del 15/10/2015, pagina 46