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economia

Pil, consumi ed export: scopri gli indicatori dell’economia italiana dal 2010 a oggi

L‘Ocse resta prudente sulle prospettive di crescita dell’Italia. Nella sua “Valutazione Intermedia” – il rapporto di aggiornamento tra i due Outlook semestrali – gli economisti dell’Organizzazione indicano allo 0,7% l’aumento del Pil previsto per il 2015, con un incremento di 0,1 punti percentuali rispetto alle stime dello scorso giugno, ma abbassano di 0,2 punti all’1,3% la previsione per il 2016.

L’Istat nella sua nota congiunturale mensile, ha stimato che anche il terzo trimestre dell’anno è destinato a concludersi con un incremento dell’attività produttiva pari allo 0,3%. Nel rapporto, si ricorda che già nel secondo trimestre l’economia italiana ha confermato il recupero produttivo emerso a inizio anno: dopo lo 0,4% del primo trimestre i dati di contabilità nazionale hanno confermato anche per il periodo compreso fra aprile e giugno un +0,3%. Il miglioramento  è stato trainato dalla dinamica positiva dell’industria manifatturiera e dei servizi. Per questo, l’Istituto si attende una prosecuzione di questa ripresa, pur con i suoi ritmi moderati.

Nell’Info ci siamo concentrati sulle variazioni congiunturali e tendenziali del Pil. Investimenti fissi, variazione delle scorte ed esportazioni nette. E i consumi (Pa e famiglie).

 

Fonte: Istat 

Nota. L’Istat pubblica una stima preliminare del prodotto interno lordo (Pil) a valori concatenati a 45 giorni dalla fine del trimestre di riferimento. Il Pil è valutato sia dal lato della domanda, sia da quello dell’offerta, con la variazione delle scorte ottenuta quale saldo. Per questo motivo le scorte includono anche una componente di discrepanza statistica. La valutazione del Pil secondo l’approccio del reddito considera una stima indipendente delle retribuzioni interne lorde e dei redditi da lavoro dipendente, mentre il risultato lordo di gestione è ottenuto come saldo.